Animalìe. Tigers’ Economy, il commercio segreto delle tigri
Lav: “L’Italia è leader della vergogna nella produzione e commercio delle tigri. Subito uno schema di decreto che applichi i divieti e le disposizioni contenuti nella legge 53”
L’Italia e la Francia sono leader in Europa nel commercio e nella produzione di tigri, con una stima di circa l’85% dei grandi felini esistenti nel vecchio continente. Il commercio di tigri parrebbe “legittimato dalla normativa vigente, ma non per questo è meno condannabile”, dice la Lav Lega Anti Vivisezionista. “Lav ritiene inaccettabile che qualsiasi animale - e in particolare una specie in via d’estinzione e protetta dalle norme internazionali - possa essere venduta o ceduta come un qualunque oggetto o venga costretta a trascorrere un’intera esistenza in una gabbia mobile, per di più di anguste dimensioni. Che tutto questo sia legale, lo rende semplicemente ancora più inaccettabile”.
Le regole
Né l’Italia né l’Europa - a differenza della maggioranza dei Paesi aderenti alla Convenzione di Washington - hanno recepito la decisione 14.69 presa dalla 14° Conferenza delle Parti nel giugno 2007 in cui è stato definito il divieto di “produrre” tigri (e altri grandi felini asiatici) in cattività se non gli esemplari necessari per la conservazione della specie in natura. Inoltre, è esplicitato il divieto di commercio di parti di tigri e di prodotti derivati.
Le tigri, animali a serio rischio estinzione, sono attualmente ridotte a 12mila esemplari circa in tutto il mondo. Di queste, solamente 3.900 sono in natura, mentre le restanti 8.100 sono allevate e detenute in cattività.
Il commento della Lav
Secondo la Lav, “Il dato che differenzia sensibilmente le tigri presenti in natura - che godono di massima protezione internazionale, seppur sempre minacciate dai bracconieri e trafficanti - da quelle detenute in cattività è relativo alla riproduzione: i cuccioli che nascono in cattività perdono ogni tipo di diritto e vengono trattati, per le leggi internazionali sul commercio, alla stregua di oggetti, di merci”. Già nel 2019 Lav si era occupata di grandi felini: dieci tigri furono trasportate da una struttura di Latina al confine tra la Polonia e la Bielorussia.
A parere dell’associazione animalista, “si tratta di un sistema ben rodato in cui, a causa delle lacune normative, le famiglie circensi, detentrici delle relative licenze, possono allevare, cedere, noleggiare, prestare, esportare animali come le tigri o altre specie protette. Infatti, in questo sistema commerciale che ruota attorno ad esseri viventi, vi è una sola distinzione: tra animali selvatici e animali allevati. Le tigri allevate sono state infatti definite da varie associazioni animaliste (come gli austriaci di Four Paws), tigri di seconda classe proprio per sottolineare la totale la perdita di diritti, spesso basilari, o comunque delle stesse tutele e requisiti di detenzione. Di questi animali, da normativa Cites, è possibile disporre come se fossero oggetti, beni mobili”.
La legge da attuare
Entro l’8 maggio il Governo avrebbe dovuto approvare lo schema di decreto legislativo per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento europeo 2016/429 relativo alle malattie animali trasmissibili prevedendo, come stabilito dall’articolo 14 lettera q) della Legge di delegazione europea n. 53 del 22 aprile 2021 - inserito grazie a un emendamento parlamentare, approvato con il parere favorevole del Governo, per la prevenzione di ulteriori zoonosi e pandemie come il Covid 19 e precedentemente Sars, Mers, influenza aviaria, Ebola, nonché come tutela degli animali, oggi principio confortato dalla previsione del nuovo articolo 9 della Costituzione - alcuni importanti cambiamenti fra i quali il divieto di importazione, detenzione e riproduzione di animali selvatici ed esotici.
Per questo motivo la Lav chiede ai ministri della Salute Roberto Speranza, della Transizione ecologica Roberto Cingolani e al sottosegretario agli Affari Europei Amendola, “di attuare la Legge-delega e dire basta a questa inutile sofferenza!”
Il video https://youtu.be/gfsl2bVJe5A