Animalìe. Zoomafia. Aumentano le denunce (+3,74%), meno indagati
Secondo il Rapporto della Lav, ogni 55 minuti una procura apre un nuovo fascicolo per reati contro gli animali. Corse di cavalli e traffico di cuccioli tra le prime emergenze
L’edizione 2018 del Rapporto Zoomafia fa luce su crimini contro gli animali, spesso sistematici e seriali, commessi in Italia. Il Rapporto Zoomafia 2018 "Crimini e animali", redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell'Osservatorio Zoomafia della Lav Lega Anti Vivisezionista, è alla diciannovesima edizione e analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2017.
L'edizione 2018 del Rapporto Zoomafia ha avuto il patrocinio del comando generale dell'Arma dei carabinieri, con cui la Lav ha siglato un protocollo d'intesa per rafforzare prevenzione e contrasto dei reati a danno di animali, e della Fondazione Antonino Caponnetto.
"Il primo dato che emerge dal nuovo rapporto è la conferma della capacità penetrante della criminalità organizzata in settori diversi ma accumunati dal coinvolgimento di animali - afferma Ciro Troiano, che ha curato lo studio. - Interessi che si intrecciano con le più tradizionali attività manipolatorie e pervasive come la corruzione, la connivenza con apparati pubblici infedeli, il perturbare gli appalti, il controllo delle attività illegali sul territorio. Segnali di questo tipo arrivano da diversi filoni, come il traffico di cuccioli, la gestione dei canili, il controllo dei pascoli. Un altro dato da rilevare è la sempre maggiore gestione organizzata delle condotte zoocriminali. Sempre più spesso, infatti, si riscontrano reati associativi, perpetrati da gruppi di individui legati o dal concorso o da vero vincolo associativo".
I combattimenti tra animali, le corse clandestine di cavalli e le truffe nell'ippica, il business dei canili e il traffico di cuccioli, il contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato, le macellazioni clandestine e l'abigeato, la pesca di frodo e le illegalità nel comparto ittico e l'uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, i traffici di animali via internet e la zoocriminalità minorile sono gli argomenti analizzati.
Da anni il Rapporto Zoomafia pubblica i dati delle varie Procure italiane, relativi ai reati conto gli animali. L'Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav ha chiesto alle 140 procure ordinarie e alle 29 presso il tribunale per i minorenni i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2017, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali, segnatamente per i seguenti reati: uccisione di animali (art. 544bis cp), maltrattamento di animali (art. 544ter cp), spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater cp), combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies cp), uccisione di animali altrui (art. 638 cp), abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 cp), reati venatori (art. 30 L. 157/92) e, infine, traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 L. 201/10).
Le risposte sono arrivate da 115 procure ordinarie e da 25 procure presso i tribunali per i minorenni.
Il totale dei procedimenti sopravvenuti nel 2017, sia a carico di noti che di ignoti, per i reati a danno degli animali e per il campione dell'82% delle Procure Ordinarie, è di 8518 fascicoli (3869 a carico di noti e 4649 a carico di ignoti) con 5310 indagati.
I dati delle procure - Esaminando i dati di un campione di 98 Procure su 140 che hanno risposto sia quest'anno che l'anno passato (un campione pari al 70% di tutte Procure Ordinarie) i procedimenti nel 2017, rispetto al 2016, sono aumentati del +3,74% (7100 fascicoli nel 2017 e 6844 nel 2016) mentre gli indagati sono diminuiti del -1,08% (4487 indagati nel 2017 e 4536 nel 2016).
"I crimini contro gli animali sono in aumento rispetto al totale dei reati commessi in Italia nel 2017 che, secondo gli ultimi dati ufficiali, hanno registrato una flessione del -10%: è chiara la controtendenza - spiega Troiano. - La diminuzione del numero degli indagati, invece, nonostante l'aumento del numero dei procedimenti a carico di soggetti noti, può indicare una flessione nella repressione dei reati contro gli animali perpetrati in modo organizzato o con il concorso di più persone".
Proiettando i dati del campione dell'82% delle Procure Ordinarie su scala nazionale, tenendo presente le dovute variazioni e flessioni, possiamo stabilire che nel 2017 si sono aperti circa 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti, per reati a danno di animali, e una persona è stata indagata ogni 90 minuti circa.
Sempre proiettando la media dei dati pervenuti, si può stabilire che nel 2017 in Italia c'è stata un'incidenza pari a 15,38 procedimenti ogni 100mila abitanti con un tasso di 9,6 indagati ogni 100mila abitanti.
Inoltre, in media i processi celebrati che arrivano a sentenza sono poco meno del 30%, e di questi solo la metà si concludono con sentenza di condanna, i crimini contro gli animali che di fatto vengono puniti con sentenza sono solo una minima parte rispetto a quelli denunciati o sospettati.
Il maltrattamento è il reato più comune - Dall'analisi dei crimini contro gli animali consumati in Italia si evince che il reato più contestato resta quello di maltrattamento di animali, art. 544ter c.p., con 2657 procedimenti, pari al 31,19% del totale dei procedimenti (8518), e 1951 indagati. Rispetto al 2016 i procedimenti sono aumentanti del +3%
Uccisione di animali - Segue l’uccisione di animali, art. 544bis c.p., con 2633 procedimenti, pari al 30,91%, e 572 indagati; rispetto al 2016 i procedimenti sono aumentanti del +1,72%.
Reati della caccia - Per i reati venatori, art. 30 L. 157/92, con 1464 procedimenti, pari al 17,18%, e 1323 indagati; rispetto al 2016 i procedimenti sono aumentati del +6,82%.
Abbandono o detenzione - Abbandono e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, art. 727 c.p., con 1250 procedimenti, pari al 14,67%, e 1120 indagati; rispetto al 2016 i procedimenti sono aumentati del +12,84%.
Animali altrui - Uccisione di animali altrui, art. 638 c.p., con 411 procedimenti, pari al 4,82%, e 161 indagati; rispetto al 2016 i procedimenti sono diminuiti del -12,19%.
Traffico di cuccioli - Traffico di cuccioli, art. 4 L. 201/10, con 58 procedimenti, pari allo 0,68%, e 99 indagati; rispetto al 2016 i procedimenti sono aumentati del +10%.
Gare e combattimenti - Organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate, art. 544quinquies c.p., con 25 procedimenti, pari allo 0,29%, e 67 indagati rispetto al 2016 i procedimenti sono aumentati del +4,54.
Spettacoli - Infine, spettacoli e manifestazioni vietati, art. 544quater c.p., con 20 procedimenti, pari allo 0,23%, e 17 indagati; rispetto al 2016 i procedimenti sono diminuiti del -31,82%.
La geografia dei crimini contro gli animali - I dati pervenuti dalle Procure Ordinarie ci offrono uno spaccato reale dei reati contro gli animali accertati sul territorio nazionale e ci consentono anche un'analisi della distribuzione geografica dei crimini contro gli animali. Un dato che risalta è quello di Crotone, dove nel 2017 non sono stati registrati procedimenti per i reati analizzati, sicuramente una situazione anomala rispetto ai dati pervenuti dalle altre Procure regionali. Anche per il 2017 la Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali, è quella di Savona, con 3 procedimenti a carico di ignoti. Seguono Nocera Inferiore (Salerno), 6 procedimenti e 4 indagati, Vasto (Chieti), 8 procedimenti e 2 indagati, Lagonegro (Potenza), 10 procedimenti e 10 indagati, Locri (Reggio Calabria) 13 procedimenti e 8 indagati, Pisa, 15 procedimenti e 12 indagati, Lanciano (Chieti), 17 procedimenti e 11 indagati, Pistoia, 17 procedimenti e 14 indagati, e Gela (Caltanissetta), 20 procedimenti e 13 indagati.
Il caso di Brescia - La Procura di Brescia, sempre in base al campione dell'82% analizzato, si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali nel 2017: 527 procedimenti con 387 indagati. C'è da dire che più della metà dei procedimenti, 275 fascicoli, pari al 52% del totale, riguarda i reati venatori che hanno coinvolto il 72% degli indagati (279 persone). "È noto - sottolinea Troiano - che la provincia di Brescia rappresenta l'hotspot del bracconaggio più importante d'Italia, quindi il numero dei procedimenti per tali reati influisce notevolmente sulla media totale dei reati contro gli animali registrati". Seguono Vicenza, con 256 procedimenti e 102 indagati, Udine, con 213 procedimenti e 112 indagati, Verona, con 212 procedimenti e 101 indagati, Napoli, con 194 procedimenti e 158 indagati, Roma, con 180 procedimenti e 77 indagati, Milano, con 152 procedimenti e 76 indagati, Bergamo, 142 procedimenti e 90 indagati, Torino, con 139 procedimenti e 81 indagati e Palermo, con 137 procedimenti e 127 indagati.