Che aria che fa. Anche nelle Marche l’aria è sempre più respirabile. Così lo smog cala ancora
Dall’Arpa delle Marche il nuovo rapporto sulla qualità dell’aria. Il documento “L’aria nelle Marche nel 2023” contiene per ciascun inquinante la valutazione del trend storico per gli anni 2019-2023. Rispettati tutti i parametri (tranne qualche sforamento per l’ozono)
L’Arpa delle Marche la completato il nuovo rapporto sulla qualità dell’aria. Il documento “L’aria nelle Marche nel 2023” contiene per ciascun inquinante la valutazione del trend storico per gli anni 2019-2023.
Che cosa contiene
Nel documento sono raccolti i risultati rilevati dalle centraline che formano la rete regionale qualità dell’aria, con l’obiettivo della verifica del rispetto dei limiti di legge previsti dal D. Lgs. n. 155/2010 e successive modifiche e integrazioni. I dati sono acquisiti, da un lato, attraverso la strumentazione installata presso le stazioni afferenti alla rete, dall’altro derivano dai risultati delle analisi di laboratorio per la determinazione di alcuni parametri specifici.
Pm10 nei limiti
Il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) – da non superare per più di 35 giorni l’anno – nel 2023 è stato rispettato in tutte le 17 stazioni della rete di monitoraggio regionale che lo misurano, così come la media annua dello stesso inquinante (40 µg/m3), che è ovunque inferiore ai limiti di legge. Si conferma il trend positivo degli ultimi anni; a titolo di paragone, nel 2019 una sola stazione aveva registrato addirittura 36 superamenti contro i 35 consentiti.
Pm2.5 rispettato
Anche il valore limite della media annuale di PM2,5 (25 μg/m3) è stato rispettato in tutte le 16 stazioni monitorate.
Biossido di azoto in regola
Per il biossido di azoto (NO2) il limite della media annuale (40 μg/m3) non è stato superato in nessuna delle 17 stazioni che lo rilevano; è stato rispettato altresì il numero di superamenti consentiti per il limite orario (200 μg/m3 da non superare più di 18 volte/anno).
NOx in linea
Per quanto riguarda l’NOx, in tutte le stazioni di fondo rurale monitorate il livello critico registrato per la protezione della vegetazione è inferiore al valore limite previsto dalla normativa (30 µg/m3).
Eccesso di ozono
Per l’ozono (O3) il valore obiettivo per la protezione della salute umana (media su 8 ore superiore a 120 µg/m3 da non superare più di 25 giorni l’anno) non è stato rispettato in 2 stazioni su 13 (Genga e Montemonaco), mentre il valore obiettivo per la protezione della salute umana calcolato come media dei tre anni 2021-2023 è stato superato nelle stazioni di Montemonaco e Ascoli Piceno. La soglia di informazione (180 µg/m3) e la soglia di allarme (240 µg/m3) sono state sempre rispettate in tutte le stazioni, così come il valore obiettivo per la protezione della vegetazione (AOT40, media su cinque anni 2019-2023) monitorato nelle stazioni di Genga, Civitanova Marche e Montemonaco. I superamenti rilevati sono normalmente correlati alle alte temperature registrate nei mesi estivi.
Anidride solforosa in regola
I valori limite di SO2 previsti dalla norma (limite di 125 µg/m3 come media giornaliera da non superare più di 3 volte per anno civile e il limite massimo di 24 superamenti della media oraria di 350 µg/m3) sono stati rispettati in tutte la stazioni della rete di rilevamento. I livelli critici per la protezione della vegetazione annuale e invernale sono significativamente inferiori ai valori limite previsti.
Tutti gli altri paramenti in regola
Assenza di criticità confermata nel 2023 anche per monossido di carbonio (CO) e benzene, e valori limite rispettati in tutte le stazioni anche per benzo(a)pirene e metalli. In alcune stazioni della rete sono monitorati anche parametri non direttamente normati dal D.Lgs. 155/2010, come l’acido solfidrico (H2S), l’ ammoniaca (NH3), gli idrocarburi totali non metanici (NMHC) e il Particolato PM1.