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L’aria che tira. Qui Emilia-Romagna. Inquinanti uguali o in calo. Frena il biossido di azoto

where Bologna when Lun, 13/01/2025 who roberto

I dati Arpae. Nel 2024 in Emilia-Romagna i livelli misurati dalla rete regionale della qualità dell’aria continuano a mostrare per tutti gli inquinanti concentrazioni medie in linea o inferiori rispetto alla variabilità dell’ultimo quinquennio. L’effetto delle polveri del deserto portate dal vento. Cala anche il biossido di azoto. Il commento dell’assessora regionale Irene Priolo

Ecco i dati Arpa Emilia Romagnairene-priolo.jpg per l’anno appena concluso. Sono dati preliminari commentati dall’Snpa, in attesa della loro validazione. Nel 2024 in Emilia-Romagna i livelli misurati dalla rete regionale della qualità dell’aria continuano a mostrare per tutti gli inquinanti concentrazioni medie in linea o inferiori rispetto alla variabilità dell’ultimo quinquennio.

La sintesi dei dati annuali e la relativa analisi derivano dalla elaborazione dei valori rilevati dalla rete regionale di misura della qualità dell’aria della Regione Emilia-Romagna. La rete, certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015, è gestita da Arpae Emilia-Romagna e sottoposta a rigorosi e costanti controlli di qualità. La rete è composta da 47 centraline: in ognuna viene rilevato il biossido di azoto (NO2), 43 misurano il Pm10, 24 il Pm2,5, 34 Ozono, 5 monossido di carbonio (CO), 9 benzene e 1 biossido di zolfo (SO2). Le stazioni di rilevamento sono situate prevalentemente in area urbana e sono pertanto rappresentative delle aree a maggiore densità abitativa della regione. Per leggere i dati della rete di controllo: https://apps.arpae.it/qualita-aria/b....
 
Visione d’insieme
La qualità dell’aria nel 2024 in Emilia-Romagna resta stabile, nonostante condizioni meteo spesso favorevoli all’accumulo di inquinanti, tra cui il contributo delle polveri dal deserto, che in particolar modo tra marzo e aprile hanno fatto innalzare i livelli di Pm10 oltre i limiti giornalieri. Ma se si scorporano gli effetti dovuti alle polveri, come consentito dalla normativa, sono solo 3 le stazioni in regione che hanno registrato più di 35 giorni di superamento dei valori limite giornalieri (50 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria, µg/m3), mentre il valore limite annuale di Pm10 (40 µg/m3) è stato rispettato in tutte le centraline della regione con valori medi annui in linea con gli ultimi cinque anni.
Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2) si osserva una diminuzione delle concentrazioni misurate. Il valore limite annuale (40 µg/m3) è stato rispettato in tutte le stazioni e non si è avuto nessun superamento del valore limite orario (200 µg/m3).
Anche per quanto riguarda l’ozono, nonostante l’estate dello scorso anno sia stata tra le più calde registrate dal 1961, non ci sono state situazioni critiche: i superamenti della concentrazione dell’inquinante sono stati isolati nel tempo, con un numero di ore sopra soglia molto basso e nessun superamento della soglia di allarme.
E anche i valori degli altri inquinanti (biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio) sono rimasti entro i limiti di legge in tutte le stazioni di rilevamento.
 
I dettagli: polveri del deserto
Durante l’anno sono avvenuti diversi episodi di trasporto di polveri di origine desertica che hanno innalzato i livelli di Pm10 oltre i limiti giornalieri; in particolare, un intenso evento di questo tipo è stato osservato fra marzo e aprile. Come consentito dalla normativa, al fine di procedere allo scorporo di tali superamenti, è stata effettuata la valutazione del contributo di questi episodi.
Il valore limite annuale di Pm10 (40 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria, µg/m3) continua a essere rispettato in tutte le centraline della regione e nel 2024 i valori medi annui sono rimasti all’interno della variabilità dei cinque anni precedenti.
Le condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo e alla formazione degli inquinanti secondari hanno invece influito sul superamento del valore limite giornaliero (50 μg/m3), che nel 2024 è stato superato per oltre 35 giorni in 6 delle 43 stazioni della rete regionale che lo misurano (nel 2020 risultavano 25, nel 2021 11, nel 2022 12, nel 2023 1).
Eliminando i superamenti attribuibili alle polveri desertiche, sono 3 le stazioni di rilevamento che nel 2024 hanno superato i limiti per più di 35 giorni.
La media annuale di Pm2,5 nel 2024 è stata inferiore ovunque al valore limite della normativa (25 μg/m3), con valori in linea con i cinque anni precedenti.
In Pianura Ovest le stazioni che hanno superato sono Modena-Giardini (52), Piacenza-Giordani Farnese (40) e Carpi-Remesina (38); in Pianura Est Rimini-Flaminia (40), Ferrara-Isonzo (38) e Ravenna-Zalamella (37).
Anche qui, se si eliminano gli episodi dovuti al trasporto delle polveri del deserto, le centraline di Pianura Est rientrano tutte entro i 35 superamenti annui e rispettano il limite di legge e sono solo 3 le stazioni in regione che hanno superato i limiti per più di 35 giorni.
 
I dettagli: inquinamento invernale
Per quanto riguarda il valore limite giornaliero di Pm10, i mesi di gennaio e febbraio hanno presentato diversi episodi di superamenti protratti, dovuti a condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Nella parte finale dell’anno, a ottobre, novembre e dicembre sono stati osservati superamenti sporadici o di minore persistenza.
 
I dettagli: meno biossido di azoto
Per quanto riguarda la media annuale di biossido di azoto (NO2) si osserva una diminuzione delle concentrazioni misurate.
Il valore limite annuale di 40 µg/m3 è stato rispettato in tutte le centraline, come nel 2020 e 2022; nel 2021 e 2023 era stato superato in una stazione.
Inoltre in nessuna stazione si è avuto il superamento del valore limite orario (200 µg/m3).
 
I dettagli: meno ozono estivo
Per l’ozono le concentrazioni rilevate e il numero di superamenti delle soglie continuano a non rispettare gli obiettivi previsti dalla legge. Tuttavia, sebbene il periodo giugno-agosto 2024 sia stato il quarto più caldo dal 1961, non vi sono state condizioni estremamente critiche per l’ozono. Ciò è dovuto in generale alla mancanza di episodi acuti, con la presenza di temperature molto elevate intervallata da eventi temporaleschi in grado di evitare l’instaurarsi di durature condizioni favorevoli alla formazione di ozono. Questo ha determinato un minor numero di ore di superamento della soglia di informazione, con superamenti avvenuti pressoché totalmente nell’area occidentale della regione.
Diffuso ancora il superamento dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana.
Nel 2024 i primi superamenti dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana (massima media mobile giornaliera su 8 h - 120 µg/m3) sono stati registrati a metà aprile in diverse stazioni della rete regionale della qualità dell’aria. Una sola stazione, Alto Reno Terme-Castelluccio (BO), non ha fatto registrare alcun superamento dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana.
I primi superamenti della soglia di informazione (180 µg/m3) sono stati registrati il 16 luglio. La stagione estiva del 2024 non è stata caratterizzata da rilevanti episodi acuti di ozono, come invece accaduto in anni precedenti. Le concentrazioni di ozono hanno raggiunto anche valori elevati (superiori a 200 µg/m3) tra luglio e agosto, ma i superamenti sono stati isolati nel tempo con un numero di ore molto basso, 33.
La soglia di allarme (superamento del livello di 240 µg/m3 per almeno 3 ore consecutive) non è mai stata superata.
 
Il commento di Irene Priolo
“Una situazione buona ma che ovviamente non ci soddisfa - afferma l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo (nella foto) -. Il riscaldamento climatico in atto ci mette davanti ogni giorno a nuove sfide e dobbiamo adottare strategie incisive per contrastare un quadro che vede la Pianura Padana particolarmente vulnerabile. La qualità dell’aria è un elemento imprescindibile per la salute delle nostre comunità, non conosce ideologie o confini, dobbiamo lavorare tutti insieme, istituzioni, imprese e singoli cittadine e cittadini, per mettere in campo misure integrate, anche di livello nazionale, capaci di contrastare la concentrazione degli inquinanti. Come Regione continueremo a insistere, ad esempio, sulla mobilità collettiva e dolce, con incentivi e infrastrutture dedicate, sul riscaldamento, sulla logistica sostenibile e contro gli sprechi nei consumi”.
 
Leggi il rapporto dell’Arpae: https://www.arpae.it/it/notizie/la-q...

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