Qui Bologna. Ecco le emissioni dell’Emilia-Romagna. Prima fonte di Pm10: stufe e diesel
Le nuove stime emissive in Emilia-Romagna, disaggregate a livello comunale, sono aggiornate al 2021. Per il Pm10 è preponderante l’apporto delle attività di combustione di biomasse legnose (55%), dei mezzi di trasporto ad alimentazione diesel, oltre ad usura di freni e pneumatici e abrasione del manto stradale prodotti da tutti i mezzi di trasporto (19%)
È disponibile online la nuova versione dell'inventario regionale delle emissioni in atmosfera, implementato dall’Arpa Emilia Romagna con l'ausilio del sistema Inemar, che consente di stimare, fino al dettaglio comunale, le emissioni di diversi inquinanti per attività emissive (riscaldamento, traffico, agricoltura e industria) e per tipo di combustibile, secondo la classificazione internazionale adottata nell'ambito degli inventari Emep-Corinair. L'aggiornamento al 2021 risente, ancora in parte, degli effetti delle limitazioni dovute alla pandemia: per questo non è del tutto possibile trarre da questo aggiornamento informazioni su eventuali tendenze in atto.
In testa stufe e diesel
Il maggiore contributo da polveri è dovuto al riscaldamento domestico a biomassa (MS2) e trasporto su strada (MS7), seguiti dalle attività produttive (MS4, MS3); per il Pm10 è preponderante l’apporto delle attività di combustione di biomasse legnose (55%), dei mezzi di trasporto ad alimentazione diesel, oltre ad usura di freni e pneumatici e abrasione del manto stradale prodotti da tutti i mezzi di trasporto (19%).
Ossidi di azoto (NOx)
Precursori della formazione di particolato e di ozono: la fonte principale è il trasporto su strada (MS7) per il 46%, seguito da altre sorgenti mobili (MS8), combustione nell’industria (MS3), riscaldamento (MS2) e produzione di energia (MS1).
Ammoniaca (NH3)
Composto precursore anch’esso di particolato secondario: deriva quasi completamente (97%) da pratiche agricole e zootecnia (MS10).
Composti organici non metanici
COVnm, precursori, assieme agli ossidi di azoto, di particolato secondario e ozono: la produzione antropogenica principale è dovuta all'impiego di solventi nel settore industriale e civile (MS6); significativa la produzione di COVnm di origine biogenica da specie agricole e vegetazione (MS10 e MS11).
Biossido di zolfo (SO2)
Importante precursore della formazione di particolato secondario, anche a basse concentrazioni: prodotto principalmente da combustione nell’industria (MS3) e processi produttivi (MS4).
Monossido di carbonio (CO)
Le fonti principali sono la combustione domestica (MS2) per il 44% e i trasporti su strada (MS7) per il 38%.
L'inventario regionale delle emissioni https://www.arpae.it/it/temi-ambient...
La notizia completa sul sito di Arpae https://www.arpae.it/it/notizie/pubb...