In breve. Shell fa causa a Greenpeace, contestato il vertice Arpa Lombardia e altre notizie
Il Wwf sul ponte di Messina. Costituita la commissione per revisione del Testo unico sull’ambiente. Intesa Sogesid+Remtech. La Cna Lombarda contro l’assicurazione da dissesto idrogeologico
Shell fa causa contro Greenpeace per 2,1 milioni di dollari
La Shell ha intentato causa presso l’Alta Corte di Londra, chiedendo 2,1 milioni di dollari di danni, comprese spese legali, spese aggiuntive per la sicurezza e costi sostenuti per ritardi di spedizione, contro Greenpeace e contro i 4 attivisti che all’inizio dell’anno avevano abbordato la nave White Marlin in mare a nord delle Isole Canarie e in rotta verso il giacimento di petrolio e gas Penguins nel Mare del Nord, dove Shell intende perforare otto pozzi. La Shell, pur riconoscendo il diritto fondamentale di protestare, ha detto che salire a bordo di una nave in movimento in mare era “illegale ed estremamente pericoloso” da cui la causa legale.
Greenpeace sostiene che la Shell ha colpito il gruppo impegnato nella campagna sul clima con una “causa intimidatoria”, minacciando una richiesta di risarcimento di 8,6 milioni di dollari e un divieto di protesta per mettere a tacere le richieste sul clima.
Ecologisti mettono sotto accusa la presidente dell’Arpa Lombardia
Cittadini per l’Aria, Legambiente Lombardia e Wwf Lombardia hanno denunciato con esposto alla Procura presso la Corte dei Conti Lombardia il pregiudizio all’Arpa Lombardia e alla corretta informazione dei cittadini. Arpa Lombardia è l’ente imparziale e indipendente cui sono affidati i primari compiti di prevenzione e protezione dell'ambiente, affiancando le istituzioni regionali e locali in molteplici attività. “Ebbene, per Arpa Lombardia questo ruolo è pregiudicato da anni e ancor di più dalla recente nomina della nuova presidente. Il danno che deriva ai cittadini e ad Arpa stessa è, in tale situazione, incalcolabile”, affermano le tre associazioni ecologiste. “Dall’8 agosto scorso presidente di Arpa Lombardia è la signora Lo Palo di recente apparsa in una trasmissione video durante la quale ha preso posizione sul tema dei cambiamenti climatici in termini sorprendenti rispetto alle evidenze scientifiche acclarate a livello mondiale. In un'unica occasione, sono state dunque evidenti incompetenza scientifica, un grave e irreparabile danno all’immagine dell’Arpa e un danno grave sul piano delle corrette informazioni scientifiche che le istituzioni pubbliche sono chiamate ad assicurare ai cittadini”.
Il Wwf: confermati i timori sui costi ambientali del ponte di Messina
È una cambiale in bianco l’impegno voluto dal Governo dal 2024 al 2032 nella Manovra per la progettazione definitiva ed esecutiva del ponte sullo Stretto di Messina. Lo afferma il Wwf. “C’è la conferma di quanto sostenuto dal Wwf rispetto all’approssimazione della valutazione degli impatti ambientali e degli aspetti economico finanziario: viene dal Servizio Bilancio del Senato il quale nella sua Relazione n. 95 sulla Finanziaria del novembre 2023 chiede sull’articolo 56 con il quale si finanzia il ponte una verifica circa la congruità delle risorse stanziate e segnala come la quantificazione finale dei costi debba essere demandata al futuro piano economico-finanziario della concessione”. Secondo l’associazione, prima di impegnare e cristallizzare in un piano pluriennale lo Stato (con costi che ballano, al momento, dagli 11,6 miliardi della Manovra ai 14,6 miliardi del Def) sarebbe il caso che il Governo avesse contezza di tutti i possibili oneri, a cominciare da quelli ambientali. Ma al momento non sono calcolabili gli oneri funzionali all’adeguamento del progetto esecutivo”.
Costituita la commissione per revisione del Testo unico sull’ambiente
“Congratulazioni e buon lavoro ai componenti della neo costituita commissione interministeriale presso il ministero dell’Ambiente che avrà il compito di lavorare ad un dossier di straordinaria rilevanza qual è la revisione del Testo unico ambientale d.Lgs. 152/2006. Un passo in avanti importante per armonizzare, attualizzare e semplificare le normative vigenti in materia, come le autorizzazioni ambientali, le procedure per le bonifiche, la disciplina sul dissesto idrogeologico. Obiettivo sburocratizzare, rendendolo coerente ed ambizioso”. Lo dichiara la viceministra all’Ambiente, Vannia Gava.
Firmato l’accordo tra Sogesid e Remtech per sistemi di prevenzione e sicurezza
Progettare un primo “modello di gestione” delle aree ad alto rischio per morfologia e qualità dell’edificazione, con l’obiettivo di intercettare azioni prioritarie di prevenzione e contenimento degli effetti naturali, da replicare in caso di emergenza, sia a livello nazionale che nell’ambito della cooperazione internazionale. Sono questi i punti al centro dell’accordo siglato dal presidente e dall’amministratore delegato di Sogesid, Roberto Mantovanelli ed Errico Stravato, e dal presidente e dalla direttrice generale di Ferrara Expo e RemTech Expo, Andrea Moretti e Silvia Paparella.
La Cna Lombardia: “Inaccettabile imporre alle imprese un’assicurazione contro le calamità naturali
Una posizione netta e ferma quella di Cna Lombardia nei confronti della bozza della manovra 2024, in fase di definizione dal Governo, e in particolare dell’articolo 24 nel quale si chiarisce come le imprese italiane entro il 31 dicembre 2024 saranno chiamate obbligatoriamente a stipulare contratti assicurativi per coprire i danni causati da calamità naturali come terremoti, frane, alluvioni, inondazioni ed esondazioni. “È assolutamente inaccettabile chiedere alle imprese italiane e lombarde di sottoscrivere, sottoponendosi a un nuovo e ulteriore balzello, un’assicurazione contro le calamità naturali - afferma il presidente di Cna Lombardia Giovanni Bozzini -. Da troppi anni ormai la nostra Confederazione chiede infatti un deciso intervento, non da ultimo quello di avvalersi delle risorse sul fronte del PNRR, per un importante e necessario riassetto idrogeologico e messa in sicurezza dell’intero Paese.”