La Cina ha fissato i target di inquinamento al 2017 per ognuna delle sue Provincie
Il Ministero della Protezione Ambientale ha indicato undici province che dovranno tagliare il livello di particelle PM 2,5 nell'atmosfera di una percentuale compresa tra il 10 e il 25%
La Cina ha fissato i target di inquinamento dei prossimi quattro anni per le sue 31 province. Più in dettaglio, il Ministero della Protezione Ambientale ha indicato undici province che dovranno tagliare il livello di particelle PM 2,5 nell'atmosfera di una percentuale compresa tra il 10 e il 25%, mentre altre, tra cui la metropoli di Chongqing e lo Shanxi, ricco di miniere di carbone, hanno come obiettivo il 20%. Solo le province di Yunnan e Hainan e la regione autonoma del Tibet non hanno un obiettivo preciso da raggiungere, se non quello di migliorare le condizioni dell'aria. Gli obiettivi sono fissati al 2017, in base a un piano per la riduzione di smog stabilito lo scorso anno che prevede la riduzione di carbone nel mix energetico cinese al di sotto del 65% del totale.
Il carbone è di gran lunga la principale fonte energetica in Cina, e conta per circa il 66,8% dell'energia sviluppata. Secondo alcuni calcoli effettuati da Reuters sulla base di dati ufficiali dello scorso anno, con il via libera a quindici progetti di sfruttamento del carbone la produzione aumenterà ancora a un tasso del 2-3% annuo, per un totale di cento milioni di tonnellate in più rispetto ai valori del 2012. Il totale di energia elettrica prodotta dal carbone entro il 2015 dovrebbe poi crescere di circa trecento GW rispetto ai valori attuali, un volume pari a circa due volte la produzione della Germania.
Nel 2013 l'inquinamento atmosferico ha toccato nuovi record in Cina: quello appena concluso è stato l'anno segnato dal maggiore numero di giorni di cielo grigio dal 1961, secondo i rilevamenti compiuti dal Centro Meteorologico Nazionale. Tra le città più colpite Pechino, soprattutto nei primi mesi, e Shanghai, nelle ultime settimane del 2013. Il governo ha promesso una maggiore attenzione alla protezione ambientale e alla lotta all'inquinamento durante il terzo plenum, con l'introduzione del concetto di eco-civilizzazione. Entro marzo prossimo dovrebbero entrare in vigore le prime riforme ambientaliste scaturite dalle decisioni del terzo plenum, con pene più severe per le imprese che non rispetteranno i target di riduzione delle emissioni inquinanti.