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Clima&poveri. Così il riscaldamento globale aumenta i costi per i redditi bassi

where Lecce when Lun, 05/08/2024 who roberto

I risultati di una ricerca del Cmcc. Per ogni aumento dell'1% del benessere, i danni climatici diminuiscono di circa lo 0,4%

Le persone più povere all'internofrancesco-granella.jpg dei paesi sono quelle che subiranno i più gravi impatti economici dei riscaldamenti planetari: a livello globale, per un aumento dell’1% di reddito, i costi dei danni climatici diminuiscono dello 0,4%. Un nuovo studio, condotto interamente da ricercatori del Cmcc, fornisce una visione approfondita sui danni economici causati dai riscaldamenti globali e le disuguaglianze nella distribuzione degli impatti nei paesi. I risultati evidenziano la necessità di considerare le differenze di adattamento e le conseguenze distributive nelle politiche climatiche.

 
I ricchi si difendono meglio
Il riscaldamento climatico impatta società ed economie e gli effetti negativi andranno incrementando man mano che il mondo continuerà a riscaldarsi. In uno dei primi studi del suo genere, una nuova ricerca quantifica come gli impatti del riscaldamento climatico variano tra diversi gruppi di reddito all'interno dei paesi su scala globale. Lo studio introduce un nuovo metodo per stimare l'elasticità del reddito degli impatti climatici, fornendo input cruciali per l'analisi delle politiche climatiche. Questa analisi è stata possibile combinando più modelli di impatto climatico con dati dettagliati sulla distribuzione del reddito, che insieme offrono una visione più completa delle potenziali disuguaglianze future.
 
Più poveri più danni
Condotto interamente da un team di quattro ricercatori del Cmcc, lo studio rivela che secondo le previsioni gli individui più poveri all'interno dei paesi subiscono gli impatti economici più gravi del riscaldamento climatico.
A livello globale, lo studio mostra come per ogni aumento dell'1% del reddito, i danni climatici diminuiscono di circa lo 0,4% (cioè, un'elasticità dello 0,6), indicando che i danni ricadono in modo sproporzionato sui poveri. Inoltre, la vulnerabilità alle temperature crescenti diminuisce tra i gruppi di reddito all'interno dei paesi e, entro il 2100, il riscaldamento climatico potrebbe aumentare l'indice di Gini (una misura della disuguaglianza) fino a 6 punti in alcuni paesi, in particolare nell'Africa subsahariana e nel Medio Oriente.
 
Strumenti per i politici
“È cruciale considerare i divari di adattamento e gli effetti distributivi quando si progettano strategie di adattamento e mitigazione climatica”, conclude Francesco Granella (nella foto), co-autore dello studio e ricercatore postdoc al Cmcc.
“La nostra ricerca rivela che il riscaldamento climatico non è solo una questione globale, ma anche profondamente locale. Abbiamo scoperto che all'interno di ogni paese, sono spesso i più poveri a essere i più vulnerabili agli impatti climatici. Questo sottolinea l'urgente necessità di politiche climatiche che non solo riducano le emissioni, ma affrontino anche queste potenziali disuguaglianze,” spiega Johannes Emmerling, senior scientist al Cmcc.
“In particolare, abbiamo scoperto che il grande impatto sul Pil, confermato anche in altri studi recenti, ammonta a una media di quasi zero per il 10% delle persone più ricche all'interno dei paesi. Questo avviene perché le famiglie più ricche hanno un maggior numero di alternative a disposizione in termini di assicurazione e adattamento”, aggiunge Emmerling.
 
Leggi lo studio:
Martino Gilli, Matteo Calcaterra, Johannes Emmerling, Francesco Granella, Climate change impacts on the within-country income distributions, Journal of Environmental Economics and Management, Volume 127, 2024, 103012, ISSN 0095-0696, https://doi.org/10.1016/j.jeem.2024....
https://www.sciencedirect.com/scienc...

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