Quelli contro gli accordi internazionali. L’accusa di Greenpeace: “I lime brasiliani sono tossici”
Anche Ue+Mercosur entra nelle campagne contro le intese di libero scambio. Nel mirino l’export di pesticidi e l’import di prodotti agricoli
Anche l’accordo fra la Ue e il Mercosur, come già avvenuto per esempio con il Ceta, entra nelle campagne contro le intese di libero scambio. Greenpeace con un rapporto intitolato “Lime ai pesticidi. Un cocktail tossico: l’accordo commerciale EU-Mercosur” accusa la presenza di diversi residui di pesticidi sui lime (il frutto meglio definito come limetta) prodotti in Brasile e venduti nell’Unione Europea. L’accordo commerciale con i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) eliminerebbe le tariffe sulle esportazioni di pesticidi dell'Ue.
L’analisi
Un laboratorio accreditato e certificato ha analizzato 52 campioni di lime acquistati in supermercati e mercati all'ingrosso in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia, trovando residui di pesticidi in tutti i campioni tranne uno.
Metà dei pesticidi rintracciati sono considerati altamente pericolosi in quanto presentano un rischio elevato per la salute umana, gli animali o l'ambiente. I pesticidi trovati (un disseccante e due insetticidi) sono venduti soprattutto da aziende europee in Brasile, uno dei principali consumatori di pesticidi a livello mondiale.
Sebbene non siano stati superati i limiti di legge per i singoli pesticidi rilevati, oltre il 90% dei campioni contenenti residui conteneva un vero e proprio “cocktail di pesticidi”, fino a sette sostanze diverse.
Dice Greenpeace che “tra i pesticidi presenti nei lime, ve ne sono alcuni non approvati o vietati nell'Ue che però vengono venduti all'estero e tornano sulle nostre tavole sotto forma di residui. I principi attivi non autorizzati sono stati rintracciati più comunemente nei lime acquistati in Germania e in Italia, i quali contenevano anche il maggior numero di pesticidi considerati altamente pericolosi”.
I dettagli dello studio
In Brasile sono attualmente registrate oltre 3mila formulazioni commerciali di pesticidi. A febbraio 2023, il 63% degli ingredienti attivi autorizzati in Brasile non aveva un'autorizzazione corrispondente in Ue mentre un terzo dei principi attivi rilevati nel nuovo studio è presente nei pesticidi di provenienza europea.
Questi i risultati principali dello studio condotto da Greenpeace:
- su 52 campioni totali, 51 contenevano residui di pesticidi;
- sono stati trovati 27 principi attivi, ovvero: un biocida, tre erbicidi, dieci fungicidi e 13 insetticidi;
- sei dei principi attivi trovati non sono approvati o sono vietati in UE;
- i principi attivi non autorizzati sono stati trovati più comunemente nei lime acquistati in Germania (quattro campioni) e in Italia (tre campioni);
- i lime provenienti dalla Germania e dall'Italia contenevano anche il maggior numero di pesticidi altamente pericolosi;
- sebbene non siano stati superati i limiti di legge per i singoli pesticidi rilevati, oltre il 90% dei campioni contenenti residui conteneva fino a sette sostanze diverse.
I commenti
“L'accordo Ue-Mercosur è come un cocktail tossico”, afferma Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura e progetti speciali di Greenpeace Italia. “L'accordo darà impulso al commercio di pesticidi e rafforzerà ulteriormente questo circolo vizioso, continuando a perpetuare un modello economico che sta distruggendo il nostro Pianeta. Chiediamo perciò di seppellire l'accordo Ue-Mercosur”.
“I pesticidi stanno già avvelenando migliaia di persone ogni anno in Brasile e uccidendo milioni di api, per citare solo due delle tante conseguenze correlate all’utilizzo di queste sostanze”, commenta Marina Lacorte, campagna agricoltura di Greenpeace Brasile.