Contrordine. In Pianura Padana è la legna (forse) il peggior inquinatore
Lo dice un nuovo studio del centro ricerche Innovhub sui combustibili da riscaldamento
Dopo la convocazione dell'Italia, insieme ad altri 9 Paesi europei, al tavolo sull'emergenza smog da parte della Commissione europea, lo Studio Innovhub ha lanciato l'allarme sulle cause dell'emergenza smog, ora riprese anche dalla Ue.
Lo studio ha fatto un paragone fra tutti i combustibili impiegati per il riscaldamento domestico, verificando le altissime emissioni registrate da legna e pellet in merito al particolato Pm10 e Pm2,5 e benzoapirene, principali responsabili delle malattie cardiocircolatorie.
Le aziende del settore hanno replicato attraverso una forma di certificazione di qualità ambientale sulle emissioni delle stufe e dei termo camini più efficienti e meno inquinanti.
La ricerca si è basata su una comparazione delle emissioni di tutti i combustibili impiegati in apparecchi per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria: gas, Gpl, gasolio, pellet e legna da ardere.
“Lo studio ha evidenziato - afferma una nota di Innovhub - come le biomasse e la legna da ardere siano i principali responsabili dell'inquinamento atmosferico, sia in relazione ai valori di Particolato (PM) che di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), con specifica attenzione al Benzoapirene, i principali responsabili dello smog e delle malattie cardiorespiratorie”.
Secondo lo studio, le emissioni di Particolato (PM) nel pellet sono di 2 ordini di grandezza superiori a quelle dei combustibili gassosi e al gasolio e di 3 ordini per quanto riguarda la legna da ardere. Per il benzoapirene, i valori più alti sono stati misurati di gran lunga sulla legna e, tra gli altri combustibili, sul pellet, dal momento che la concentrazione degli stessi nei fumi delle caldaie a gas naturale e GPL è risultata non rilevabile. “Questi risultati sono stati ottenuti anche utilizzando gli apparecchi a biomassa di gamma medio-alta - asserisce la ricerca - confermando dunque il forte contributo della biomassa solida alle emissioni inquinanti del settore domestico, in special modo per quanto riguarda il particolato, anche se utilizzata in apparecchi di ultima generazione.
È stato poi verificato l'effetto dell'invecchiamento degli apparecchi sulle emissioni, dimostrando che anche gli apparecchi di gamma alta necessitano di una manutenzione, almeno annuale, perché degenerano le loro prestazioni in termini di emissioni”.
Secondo lo studio, “nelle stufe a pellet, dopo un certo tempo di utilizzo, le emissioni di benzoapirene crescono dalle 40 alle 80 volte rispetto al valore iniziale. Confermato da nuovi dati sperimentali il rilevante contributo alle emissioni inquinanti del settore domestico dei piccoli apparecchi alimentati a biomassa solida in special modo per quanto riguarda il particolato e il Benzo(a)pirene”.