Coronavirus e ambiente. Così Lav ha aiutato 1.300 famiglie ad accudire cani e gatti
Tra i casi affrontati: la cura degli animali randagi, operazioni chirurgiche, uscite dei cani di famiglie con casi di ricoveri o di persone in quarantena tra i componenti
Più di 1.300 tra famiglie e volontari in tutta Italia si sono rivolti in una sola settimana al front desk per l'assistenza agli animali nell'emergenza coronavirus, istituito dalla Lega Anti Vivisezionista Lav con i recapiti 06.4461325 f.nigri(at)lav.it dedicati alle domande e alle segnalazioni dei cittadini. Tanti i casi affrontati: dall’indispensabile cura degli animali in strada o nelle colonie feline e dei randagi vaganti, alla necessità di effettuare un'operazione chirurgica dal medico veterinario, alle uscite dei cani di famiglie con casi di ricoveri o di persone in quarantena tra i propri componenti.
Solidarietà animalista
La catena della solidarietà non conosce confini di specie e in tanti hanno chiesto conforto e sostegno morale e materiale ai responsabili nazionali e locali dell'associazione animalista che, nel rispetto delle norme igienico sanitarie, hanno infuso sicurezza, e anche coraggio, alle persone che - con orgogliosa perseveranza - pur in una situazione delicata ed eccezionale, vogliono o devono comunque assicurare l'accudimento di animali che dipendono in tutto dagli umani.
Le Faq sugli animali
La Lav, in una serie di domande e risposte, sempre aggiornate e disponibili all'indirizzo www.lav.it/news/coronavirus-animali-faq, diffonde esclusivamente dati ufficiali e informazioni derivanti da fonti verificate e riconosciute.
Fra le più frequenti, quelle sulla necessità di spostarsi per accudire gli animali e la relativa compilazione del modulo di autodichiarazione, facilitata da LAV grazie a un fac-simile e ad un approfondimento del proprio Ufficio Legale, da esibire in caso di controllo.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, riconosce tra i beni di prima necessità i materiali per la cura degli animali, in applicazione del DPCM e delle Circolari del Ministero della Salute, che chiariscono come l'assistenza indifferibile agli animali è una condizione di "stretta necessità". Lo era e lo è moralmente per LAV, lo era e lo è giuridicamente, tanto più oggi.