Crimini contro natura. L’Onu dichiara guerra contro il bracconaggio
Il Wwf: “Il mondo è unito nel combattere l’illegalità contro la fauna protetta”
Di fronte a un aumento senza precedenti della criminalità verso la fauna selvatica, le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione storica che impegna tutti i paesi a far decollare i loro sforzi per porre fine al bracconaggio globale e affrontare il crescente commercio illegale di specie selvatiche. Iniziato da Gabon e Germania e co-sponsorizzata da oltre 70 altre nazioni, tra cui l’Italia, la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, Tackling the Illicit Trafficking in Wildlife (Affrontare il traffico illecito di fauna selvatica) è il risultato di tre anni di sforzi diplomatici. È la prima volta che ogni nazione riconosce la gravità del commercio di specie selvatiche come grave crimine di natura e l'urgente necessità di unire le forze per combatterlo.
Con il crollo delle popolazioni di elefanti in Mozambico e in Tanzania e un numero record di rinoceronti uccisi in Sud Africa, la crisi causata dal bracconaggio sta chiaramente minando gli sforzi di conservazione a livello mondiale, rischiando di vanificare decenni di sforzi per la conservazione . La risoluzione delle Nazioni Unite precisa, inoltre, quali siano gli effetti più ampi sul buon governo, lo stato di diritto e il benessere delle comunità locali, nonché come tali crimini contribuiscano al finanziamento di reti criminali e al finanziamento di conflitti armati.
Riconoscendo che solo un approccio globale è in grado di arginare la crisi attuale, tutti i 193 stati membri dell'ONU hanno convenuto di rafforzare la cooperazione regionale e internazionale lungo l'intera catena del commercio illegale della fauna selvatica, comprese le misure per fermare il bracconaggio, il traffico e l'acquisto.
Insieme al rafforzamento dei processi giudiziari e delle forze dell'ordine, la risoluzione incoraggia i paesi a coinvolgere attivamente le comunità locali nella lotta contro il traffico illecito, migliorando i loro diritti e la capacità di gestire e trarre beneficio dalle risorse naturali dei loro territori.
"La risoluzione delle Nazioni Unite segna una nuova fase nella lotta contro il crimine che danneggia la fauna selvatica, una minaccia che colpisce sempre più non solo innumerevoli specie, ma mette sempre più a rischio la sicurezza nazionale e lo sviluppo sostenibile di interi paesi", ha commentato Marco Lambertini, direttore generale del Wwf Internazionale. "Il Wwf ha svolto un ruolo chiave nel fare emergere e nel sollecitare gli interessi globali verso il contrasto dei crimini nei riguardi della fauna selvatica negli ultimi anni, mettendo in evidenza il suo impatto sulle comunità e sulla diminuzione delle popolazioni di elefanti, rinoceronti, tigri e altre specie".
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