Ecomondo il giorno dopo. Così agli Stati Generali il rapporto dell’osservatorio sulla transizione
Due giorni di dibattito con cento relatori e un pubblico di 1.500 persone
Per indagare sui potenziali di sviluppo e di innovazione tecnologica significative, già in fase di industrializzazione o di produzione, utilizzate da imprese italiane per le finalità di una green economy, è stato istituito, nell’ambito degli Stati Generali della Green Economy 2023 con un accordo con il Ministero dell’Ambiente (direzione Sviluppo Sostenibile), l’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane.
L’Osservatorio vede nel suo board rappresentanti di istituzioni di ricerca nazionali (Ispra, Enea, Rse, Cnr, Istat, Crea, Censis), di associazioni rappresentative dell’industria italiana e delle parti sociali (Confindustria, Cna, Legacoop e Flc Cgil), esponenti del mondo scientifico (Università Sapienza di Roma, Politecnico di Milano, Unife Cercis, Bocconi, Sant’Anna di Pisa), soggetti finanziari (Cassa Depositi e Presiti e Intesa Sanpaolo Innovation Center).
Il rapporto degli Stati Generali
La relazione degli Stati Generali della green economy, completato da 11 proposte per l’economia verde, ha raccolto e messo a sistema una selezione di ecoinnovazioni attuate dalle imprese italiane in settori come la gestione circolare dei rifiuti, la decarbonizzazione dell’energia, l’edilizia sostenibile, l’agroalimentare di qualità ecologica, la mobilità sostenibile, la gestione circolare delle acque e la bioeconomia rigenerativa e una serie di contributi dei componenti del board che mettono a sistema analisi ed iniziative in corso per lo sviluppo dell’innovazione tecnologica. L’Italia investe poco in ricerca e sviluppo: 1,6% del Pil nella media 2019- 2020, molto meno delle Germania (3,1%) e della Francia (2,3%). Il rapporto conferma un diffuso orientamento delle imprese verso l’adozione di innovazioni di prodotto e di processo con un minore impatto ambientale. Tra il 2018-2020, il 40,3 per cento delle imprese innovatrici ha dichiarato di aver introdotto una o più innovazioni eco-sostenibili e il 25,4 per cento ha introdotto innovazioni che hanno comportato una maggiore efficienza energetica. Il rapporto è stato presentato da Edo Ronchi nel corso della sessione tematica degli Stati Generali della Green Economy “L’innovazione tecnologica per la transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane”, aperta da Silvia Grandi, direttrice generale al ministero dell’Ambiente.
Il commento di Ronchi
“In un quadro in cui permangono significative difficoltà e ritardi per la green economy italiana, l’ampia partecipazione al dibattito degli Stati Generali della Green Economy evidenzia il potenziale di crescita dell’economia verde, che continua a mostrare segnali promettenti sia nel campo della decarbonizzazione dell’economia sia per la circolarità – dichiara Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile al termine della due giorni –. Alla vigilia della Cop28 che registrerà ritardi rispetto agli accordi di Parigi, proiettando l’aumento della temperatura globale verso 2,4 gradi anziché 1,5, rileviamo dati importanti sia in Cina, nell’ambito degli investimenti per la decarbonizzazione, sia negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act che modifica sia la traiettoria statunitense sia quella globale ed è un’importante conferma delle politiche avanzate per il clima e la competitività dell’economia europea”.
Per leggere il rapporto www.statigenerali.org