L’industria e l’ambiente. La Lombardia chiede di restringere il Sin di Broni-Stradella (amianto)
Il motivo è accelerare il risanamento dalla contaminazione da amianto per lo stabilimento ormai chiuso della Fibronit
La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Ambiente Raffaele Cattaneo, ha approvato la proposta di chiedere al ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica che il Sito di interesse nazionale (Sin) di Broni venga ristretto al solo comune di Broni, escludendo la vicina Stradella
La richiesta
"Con questa delibera - spiega Cattaneo - chiediamo ufficialmente al Ministero dell'Ambiente di ridefinire il perimetro del Sin estendendolo al solo Comune di Broni, dando seguito alla sua stessa richiesta e alla manifestazione del Comune di Stradella di essere escluso. La priorità di Regione Lombardia rimane infatti quella di favorire la più rapida bonifica del territorio, in collaborazione con le istituzioni locali. A questo punto ci auguriamo che il Ministero riconosca la nuova riperimetrazione e stanzi le risorse adeguate alla prosecuzione degli interventi in quest'area".
Il ruolo del ministero
Il ministero dell'Ambiente ha in effetti la titolarità sulle procedure di bonifica dei Siti inquinati di interesse nazionale, i cosiddetti Sin. Ma la definizione dei loro perimetri può essere chiesta dalla Regione, sentiti gli enti interessati. Rimangono invece di competenza regionale le operazioni di verifica e l'eventuale bonifica della porzione di siti che esulano dal Sito di interesse nazionale.
Alla situazione attuale si è giunti in seguito alla comunicazione del Comune di Broni, il 23 novembre 2020, che ha riferito la volontà del Comune di Stradella di non procedere immediatamente all'inclusione del proprio territorio nel perimetro approvato il 15 luglio 2019 dal ministero dell'Ambiente. Il ministero, successivamente, con una nota del 29 dicembre 2020, ha informato la Regione Lombardia che, nell'ambito della procedura avviata, la proposta di riperimetrazione al solo Comune di Broni non era da ritenersi praticabile. Ed ha chiesto quindi una nuova delibera regionale, approvata in data odierna e che ha revocato quella del 15 luglio 2019.
Il nuovo perimetro del Sin di Broni
Le aree incluse nella proposta di riperimetrazione del Sin di Broni comprendono l'intero territorio comunale. La richiesta si aggiunge alle sei zone già incluse: Fibronit già acquisita al patrimonio comunale, Ecored già acquisita al patrimonio comunale e Fibroservice. Le tre aree hanno già in corso la messa in sicurezza e la bonifica. Per Fibroservice l'operazione è a cura del privato in quanto soggetto interessato non responsabile dell'inquinamento. Fanno parte delle sei zone già incluse anche due scuole nel complesso scolastico di viale Gramsci, cioè le elementari Baffi (del Comune, dismesse dal settembre 2015) e il liceo scientifico Faravelli (di proprietà della Provincia di Pavia) e la sede del centro trasfusionale Avis all'ospedale Arnaboldi di via Emilia in Broni, di proprietà dell'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Pavia.