La Lombardia approva il piano regionale rifiuti: il dettaglio sui fanghi dei depuratori
La Regione punta su tracciabilità, innovazione tecnologica e coinvolgimento della filiera. L’assessore all’Ambiente Cattaneo: indirizziamo la gestione circolare anche dei fanghi
"Il piano rifiuti appena approvato in Regione Lombardia effettua una valutazione approfondita della produzione e gestione attuale dei fanghi, oltre a individuare scenari futuri. La linea che abbiamo tenuto è quella della tracciabilità". Lo ha precisato l'assessore regionale all'Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, intervenendo a Milano, al convegno “La sostenibilità dei fanghi biologici in agricoltura nell'era dell'economia circolare e della resilienza”.
"È importante, in questo senso - ha sottolineato - assicurare il destino dei fanghi di alta qualità in agricoltura, dove sono utili per la fertilità del suolo. E individuare invece destini alternativi, come il recupero energetico, per i fanghi non idonei meno adatti, per i quali abbiamo indicato anzitutto gli impianti di mono-incenerimento con recupero del fosforo dalle ceneri, poi le cementerie e, solo da ultimo, gli inceneritori. Sul tema dell'innovazione, saranno sempre più di aiuto le tecnologie emergenti, che potranno favorire nuovi utilizzi".
"Infine - ha aggiunto - puntare soprattutto sul recupero del fosforo, che è una materia scarsa, quanto essenziale, per fertilizzare i campi. Attualmente esso proviene quasi interamente da fuori Europa."
"Il piano indirizza, in sintesi, una vera gestione circolare dei fanghi, che - se utilizzati al meglio- riducono i problemi per il territorio e possono essere una risorsa. Per portarlo avanti - ha concluso - Regione Lombardia punta sul coinvolgimento di tutti gli stakeholder attraverso il Tavolo Fanghi (istituito nell'ambito dell'Osservatorio osservatorio sull' economia circolare e la transizione energetica). Infatti, serve anche, oltre all'azione efficace del legislatore, come quella che Regione Lombardia sta portando avanti, la capacità di indirizzo e la condivisione delle strategie generali con gli operatori, gli Enti locali e le principali associazioni di categoria".