Che mare che fa. A Ravenna 30 anni di mareggiate dissolvono la grande duna del Lido di Dante
Il fenomeno erosivo è cominciato alla fine degli anni ’90. C’è chi sospetta la subsidenza per la presenza di un giacimento di gas
Le mareggiate invernali stanno facendo scomparire la grande duna alle spalle dell’arenile del Lido di Dante. Il fenomeno erosivo è cominciato sul finire degli anni ’90 e l’estensione della spiaggia antistante alla duna si è ridotta negli anni.
Il Comune di Ravenna sospetta che la piattaforma Angelina, che estrae metano poco lontano, possa avere accentuato il fenomeno erosivo con la subsidenza, cioè con l’abbassamento del suolo.
Che cos’è la subsidenza
La subsidenza è un fenomeno naturale di compattamento dei terreni incoerenti, come sabbie, argille, ghiaie; viene accentuato dall’estrazione di acqua dal sottosuolo, fenomeno che ha prodotto importantissimi abbassamenti del suolo in tutta la Romagna e nel Polesine.
Ma anche l’estrazione di gas da giacimenti profondi può, in qualche caso, indurre fenomeni di questo tipo nell’immediata superficie al di sopra del giacimento.
Scienziati hanno studiato l’andamento del suolo nella zona e pensano che la subsidenza naturale sia attorno ai 5 millimetri di abbassamento l’anno, ma pensano che l’estrazione di gas possa accentuare il fenomeno di tre volte.
La concessione dell’Eni
La concessione dell’Eni sul giacimento Angelina scadrà nel 2027; sospettando che il giacimento fosse tra i motivi del fenomeno di erosione dell’arenile, anni fa il Comune aveva chiesto all’Eni di anticipare la chiusura mineraria dei pozzi ma con ogni probabilità, viste le difficoltà energetiche di questo periodo, al contrario la concessione sarà prorogata ancora per qualche anno.
Riferiscono le pagine di Ravenna del quotidiano Il Resto del Carlino che il Lido di Dante e gli arenili di Punta Marina e Lido Adriano sono protetti da scogliere artificiali anche immerse e da altre protezioni, una vecchia scogliera ortogonale cui si aggiunge una diga di pali di legno costruita nel 2019.