Mugugno Italiano. A Crotone un comitato nimby chiede l’export dei rifiuti del Sin
Il comitato Fuori i veleni chiede il blocco di ogni autorizzazione e che il piano rifiuti del sito di interesse nazionale venga cambiato in modo che i rifiuti pericolosi dell’area da disinquinare vengano smaltiti altrove
Il comitato nimby “Fuori i veleni, Crotone vuole vivere” ha contestato il piano rifiuti della Regione Calabria. Per questo motivo ha scritto una lunga lettera di protesta al presidente della Regione, al presidente del consiglio regionale calabrese e a tutta la giunta per chiedere che venga cambiato il piano rifiuti. “Come certamente avrete appreso dal report epidemiologico nazionale Sentieri 2023, la città di Crotone è fortemente sofferente sul piano delle incidenze tumorali ed ambientali, il che dovrebbe assolutamente sconsigliare di consentire ulteriori attività che comportino ricadute sull’ambiente, già fortemente compromesso, e conseguenze ancora più pesanti in termine di salute pubblica”.
Poi il comitato elenca tutti gli impianti ambientali ed energetici della zona: le centrali elettriche alimentate con biomasse, quella di Scandale che usa metano, l’inceneritore, alcune discariche, i giacimenti di metano, il vecchio progetto di costruire un rigassificatore, gli impianti eolici.
“Ebbene rispetto a tale contesto – afferma il comitato - è ancora più grave quanto si sta verificando, in particolare il tentativo di modificare il Piano di bonifica del Sin per rimuovere il vincolo che prescrive ad Eni di portare i veleni fuori da Crotone e dalla Calabria. Un’operazione gravissima con implicazioni e conseguenze letali per la salute dei crotonesi. Per cui vi scriviamo affinché, innanzitutto, quanto già stabilito nella Conferenza dei servizi del 24 ottobre 2019, sulla questione rifiuti velenosi con Tenorm e matrici di amianto fronte mare in area sin, a tutela della salute dei cittadini di Crotone, venga rispettato e ribadito nella prossima conferenza dei servizi convocata presso il ministero dell’Ambiente”.
“A tal fine - afferma il comitato - si rende necessario procedere con urgenza ad una modifica del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti (approvato il 12 marzo 2024), da fare entro il giorno della Cds, visto che alcune parti dello stesso risultano essere in contrasto con gli obiettivi definiti nelle Direttive 850/ue/2018, modificativa della direttiva 1999/31/CE sulle discariche, e 851/ue/2018, modificativa della direttiva 2008/98/CE sui rifiuti. Le recenti modifiche del Piano regionale dei rifiuti hanno di fatto ispirato l’odierna richiesta di variante al Pob Fase 2 da parte di Eni, che dal 2020 non ha inteso procedere alla bonifica del sito Sin come stabilito dal decreto interministeriale 7 del 3 marzo 2020”.
“In quanto tali previsioni costituiscono la ragione per cui Eni pretende di lasciare tutti i rifiuti velenosi a Crotone, contrariamente e quanto previsto con il paur; di provvedere, tramite il dipartimento Politiche dell'ambiente della Regione Calabria, all’avvio di una procedura di Valutazione ambientale strategica ai sensi del D.Lgs 152/2006 e del Regolamento regionale n. 3/2008, con la finalità di assicurare che tutte le attività autorizzate siano compatibili con i contesti ambientali e lo sviluppo sostenibile, nel rispetto degli ecosistemi, delle risorse e della loro capacità rigenerativa, della salvaguardia della biodiversità e soprattutto della vita umana”.
“Per tale ragione si richiede quindi la sospensione di tutti i procedimenti autorizzativi rilasciati e/o in corso di valutazione”.