La "plastisfera" del Mediterraneo: la campagna contro la plastica in mare
È partita la campagna Expedition Med dedicata allo studio dell'inquietante ecosistema formato dalle isole di plastica. Novamont partner dell'iniziativa
Ha preso il largo dal porto di Fiumicino la campagna scientifica di Expédition Med 2017 che per due mesi - a bordo del veliero Ainez - solcherà le acque del Mediterraneo centrale e meridionale con l'obiettivo di studiare la cosiddetta "plastisfera", il nuovo ecosistema di microorganismi marini e batteri che colonizzano e vivono sulle microparticelle di plastica degradata, di cui si nutrono, e che sono in grado di trasformarsi in barriere microbiche assolutamente distinte dalle altre comunità biologiche circostanti.
Secondo i biologi marini Linda Amaral-Zettler e Erik Zettler, alla cui attività di ricerca si deve la scoperta della plastisfera, trenta minuti dopo il suo arrivo in mare, un rifiuto plastico viene colonizzato da questi microorganismi e, se si trova a galleggiare in un allevamento ittico, è in grado di contaminarlo. L'équipe interdisciplinare di Expédition Med 2017 - composta da scienziati, oceanografi e volontari - studierà questo inquietante habitat, in grado di giocare un ruolo chiave nell'aggregazione e nel trasporto di sostanze chimiche tossiche e di microrganismi invasori degli ecosistemi marini e patogeni per l'uomo.
Fino al 19 agosto Expédition Med percorrerà circa duemila miglia tra il sud del Mar Tirreno, il Mediterraneo meridionale (in particolare intorno all'isola di Lampedusa), il Mar Ionio e, infine, il Mar Adriatico, una delle zone a più alta densità di rifiuti plastici.
Fondata in Francia da Bruno Dumonted, la Ong Expédition Med è un programma di ricerca scientifica sulla plastica nel Mar Mediterraneo attraverso spedizioni marittime e la creazione di una rete internazionale di collaborazione.
Novamont è partner sostenitore dell'iniziativa da diversi anni nell'ambito del progetto di citizen science che comprende anche la collaborazione con Goletta Verde di Legambiente e Plastic Buster dell'Università di Siena.