Le prescrizioni ambientali per la Concordia. Galletti: “Obiettivo raggiunto”
Il ministero dell’Ambiente ha fissato condizioni rigorose per la sicurezza del trasferimento della nave. Ancora polemiche sulla scelta del porto di destinazione
Più sicurezza ed efficacia per l'antiquinamento marino, con il contributo di più navi e il potenziamento delle misure per gestire un eventuale fuoriuscita di idrocarburi. Queste alcune delle prescrizioni del ministero dell'Ambiente al progetto della Costa Crociere per la rimozione della Concordia durante la Conferenza dei servizi convocata sul tema dello smaltimento della Costa Concordia. Tra i punti principali, la fase di rigalleggiamento, quella di rimorchio, la bonifica, il contenimento del rischio di urto con mammiferi marini, e il riciclaggio del relitto.
La rimozione della Concordia non comporterà l'eliminazione del danno ambientale. Questa è una delle osservazioni del ministero dell’Ambiente al progetto della Costa Crociere per rimuovere il relitto dall'isola del Giglio. Tra le prescrizioni, è “necessaria in primis la completa bonifica dell'area di cantiere al Giglio e successivamente l'adozione di molteplici misure di ripristino ambientale, nonché di riparazione complementare e compensativa” del danno ambientale.
Nella Conferenza dei servizi non si è giunti all'unanimità poiché ai pareri favorevoli, espressi con prescrizioni, di tutte le amministrazioni centrali (ministeri dell'Interno, dell'Ambiente, delle Infrastrutture, della Salute e dei Beni Culturali, Ispra, Istituto superiore di sanità, Agenzia delle dogane) e di quelle liguri (Regione, Provincia e Comune di Genova, Arpal, Autorità portuale di Genova, Azienda sanitaria di Genova), del Comune di Isola del Giglio, di Arpa Toscana e dell'Azienda sanitaria di Grosseto, si sono affiancate le dichiarazioni di contrarietà da parte della Regione Toscana e della Provincia di Grosseto.
Poiché non si è giunti all'unanimità a una decisione, sarà il Consiglio dei ministri a dover decidere sul progetto presentato da Costa per il trasferimento della Concordia a Genova. Lo conferma una nota della struttura del Commissario per l'emergenza Franco Gabrielli ricordando che la Conferenza dei servizi aveva l'obiettivo di "rilasciare i necessari pareri, visti, concessioni e nulla-osta previsti a normativa vigente per il progetto presentato dalla società armatrice nelle precedenti riunioni istruttorie".
"È stato raggiunto un risultato importante per il Paese: la Concordia verrà smaltita in Italia. Un obiettivo al quale ho lavorato fin dall'inizio". Cosi Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, commenta l'esito della Conferenza dei servizi. "A fronte della soluzione Genova indicata da Carnival - aggiunge Galletti - noi abbiamo portato in Conferenza dei servizi le nostre prescrizioni rigorose per assicurare il massimo livello di tutela ambientale in tutte le operazioni. Ora la decisione passa al Consiglio dei Ministri, faremo presto e bene".
"Entro tre settimane saremo pronti ad avviare le operazioni di rimorchio della Concordia dall'Isola del Giglio", afferma l'amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm sottolineando che l'azienda ha preso un impegno "che intendiamo onorare" e cioè "rimuovere il relitto della Concordia il prima possibile, in totale sicurezza e con la massima attenzione nei confronti dell'Ambiente".
"Non sottovalutare le implicazioni ambientali dell'eventuale trasporto del relitto della Costa Concordia a Genova; chiediamo al governo e alle autorità competenti di tenere conto del rischio che una scelta del genere comporterebbe per la tutela dell' ambiente marino. A questo proposito condividiamo pienamente l'appello del sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo". Lo dice Andrea Manciulli, deputato del Pd.
"Ma che argomento è dire che la rotta che dovrebbe percorrere la Concordia per andare a Genova è tra le più inquinate per gli sversamenti delle petroliere? E affermare poi che il convoglio in transito potrebbe anche ripulire un po’ quel tratto di mare, ha quasi il sapore di una boutade. È proprio vero che in politica si può dire di tutto". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così le dichiarazioni rilasciate oggi dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, all'emittente Radio Capital. "Il principio di precauzione presente nella legislazione europea e quel buon senso che lo stesso Gabrielli invoca nella sua intervista - prosegue Rossi - suggeriscono allora scelte diverse: fare di tutto per tenersi lontano da quella rotta, a tutela dell'ambiente marino, dell'arcipelago, del santuario dei cetacei. Se a settembre il porto di Piombino, come previsto, sarà pronto non esiste alcuna ragione per rischiare cinque volte di più per trasportare la nave a Genova, che dista circa 200 miglia e richiede più di 5 giorni di navigazione. Una considerazione, come direbbe appunto il commissario Gabrielli, di puro buon senso".
"Qualora, invece, Piombino non fosse pronto, allora sarebbe giusto valutare scrupolosamente rischi e contromisure per trasportare a Genova il relitto al fine di evitare che non resti al Giglio per un altro anno. Però, lo ribadisco, non può essere la Costa a decidere su questa vicenda, con la motivazione che sostiene i costi dell'operazione. Lo Stato ha il dovere di far valere, sempre, le sue prerogative in materia di rispetto ambientale".