Rifiuti, la Lombardia dice sì a una risoluzione per disattivare gli inceneritori
Dopo la commissione ambiente, anche il consiglio regionale ha approvato all’unanimità, nei giorni scorsi, la risoluzione che contiene alcune indicazioni relative al programma regionale di gestione dei rifiuti
Sì alla progressiva disattivazione progressiva degli impianti di incenerimento in Lombardia, a cominciare da quelli meno efficienti sotto il profilo ambientale. Dopo la commissione ambiente, anche il consiglio regionale ha approvato all’unanimità, nei giorni scorsi, la risoluzione che contiene alcune indicazioni relative al programma regionale di gestione dei rifiuti.
Il documento, illustrato dal relatore Luca Marsico (Fi), presidente della commissione ambiente, è frutto di una sintesi di due distinte proposte presentate da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Nella sua relazione Marsico ha illustrato le linee guida della risoluzione che evidenzia la necessità di procedere alla dismissione degli impianti di incenerimento in Lombardia (sono 13) alla luce di due fattori: l’aumento della raccolta differenziata e il calo della produzione dei rifiuti: nel 2011, ha ricordato, la produzione dei rifiuti era di 2 milioni e 521mila tonnellate, ma per il 2020 se ne prevede addirittura il dimezzamento (1 milione e 112 mila). Il documento impegna inoltre la giunta regionale a interessare il ministero dell’Ambiente per arrivare alla revisione del disegno di legge ‘Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali’ per evitare che, come previsto dallo stesso ddl, gli inceneritori lombardi sottoutilizzati possano essere individuati per l’incenerimento di rifiuti urbani prodotti in altre parti dl’ Italia, con tutte le ripercussioni possibili sull’ambiente e i territori.