Rifiuti. Il Noe sequestra a Milano un impianto per il trattamento dei rifiuti
Violate le prescrizioni nelle concessioni ambientali. Sequestro di rifiuti speciali anche a Nola
I carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno sequestrato a Milano un impianto per il trattamento dei rifiuti in quanto era in funzione violando le prescrizioni contenute nelle concessioni ambientali. Il sequestro ha riguardato un piazzale interno, dove erano illecitamente accantonati circa 4.000 metri cubi di rifiuti costituiti principalmente da imballaggi misti, materiali inerti e scarti di legno, una macchina operatrice utilizzata per la triturazione e la cernita dei rifiuti, il tutto per un valore complessivo di circa 700.000 euro. I militari hanno denunciato l'amministratrice dell'azienda - una 79enne residente a Milano - e i due gestori del sito. Sono ritenuti responsabili di "attività di gestione dei rifiuti non autorizzata" e "violazione delle autorizzazioni in materia ambientale".
Rifiuti: 64 tonnellate in area vicino interporto di Nola - Il Gruppo della Guardia di Finanza di Nola ha sequestrato, nei pressi dell'interporto campano, oltre 64 tonnellate di rifiuti speciali. Le Fiamme Gialle hanno individuato nei pressi del distretto logistico internazionale un'area di circa 700 metri cubi utilizzata come sito di stoccaggio di vario materiale plastico proveniente dalla ristrutturazione e rifacimento di capannoni ad uso industriale. In particolare, si tratta di guaine catramate, moduli fotovoltaici, tubi in polietilene, imballaggi misti e vernici. Al termine delle attività, i finanzieri hanno sequestrato l'intera area denunciando all'Autorità Giudiziaria il proprietario del sito per le violazioni previste dal Testo Unico sull'ambiente.
La società Interporto Campano spa ha fatto sapere in una nota, che "il materiale tratto in sequestro da parte del Comando provinciale della Guardia di Finanza (Sezione di Nola), ossia residui di pannelli fotovoltaici, appartiene ed è gestito da società terza, né controllata né collegata ad Interporto Campano". Interporto Campano spa, inoltre, sottolinea che "anche l'area, sulla quale è depositato il predetto materiale non è gestita da Interporto Campano spa, bensì esclusivamente dal soggetto proprietario dei residui dei pannelli fotovoltaici".