I rifiuti di Roma. Zingaretti spiega l’emergenza alla commissione Ecomafie
La chiusura delle discariche, l’addio all’inceneritore, un piano regionale vecchio e inadeguato: ecco perché il Lazio non vuole uscire della crisi perenne
La commissione bicamerale sulle ecomafie (rectius: commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati) ha raccolto l’audizione del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, accompagnato dall'assessore regionale ai Rifiuti Massimo Valeriani e dal direttore Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti Flaminia Tosini.
Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha riferito in merito alle politiche regionali sui rifiuti. Vige il piano regionale rifiuti del 2012, divenuto tuttavia in gran parte inattuale in seguito alla chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013. Al momento, la giunta ha approvato le linee guida per il nuovo piano.
Secondo quanto riferito, il nuovo piano rifiuti è in fase di Valutazione ambientale strategica (Vas) e sarà approvato entro la fine di luglio dalla giunta regionale, per poi passare al Consiglio regionale.
Secondo quanto dichiarato da Zingaretti, l'obiettivo della Regione è di arrivare nel Lazio al 70% di raccolta differenziata al 2025. Per quanto riguarda l'inceneritore di Colleferro, di proprietà regionale, Zingaretti ha dichiarato che la decisione di trasformarlo in un impianto di trattamento a carattere innovativo è nata in considerazione sia della sua collocazione in un'area geografica con numerose criticità ambientali quale la Valle del Sacco, sia del fatto che l'impianto è fermo da gennaio 2017 e per la sua rimessa in funzione sarebbe necessario un revamping.
Le persone ascoltate dai parlamentari hanno riferito che non sono esclusi la realizzazione di nuovi inceneritori o il potenziamento di quello già attivo di San Vittore.
Per quanto riguarda la revoca dell'autorizzazione del Tmb Salario, interessato da un incendio lo scorso dicembre, Zingaretti e gli altri due ospiti della commissione hanno dichiarato che questa deve essere richiesta da Ama, in quanto è la società a essere titolare dell'autorizzazione integrata ambientale. È stata anche evidenziata la carenza impiantistica del Lazio per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti organici, ambito in cui presto dovrebbe diventare operativo, secondo quanto dichiarato, un impianto a Tuscania della capacità di 60mila tonnellate.
Parlando invece della Cabina di regia sui rifiuti a Roma avviata dal ministero dell'Ambiente nell'autunno 2018, Zingaretti ha dichiarato che l'iniziativa è stata decisiva per fare un passo in avanti. Riguardo alla bonifica del Sin Bacino del fiume Sacco, dopo il prossimo incontro della cabina di regia previsto a luglio potranno essere avviati interventi di rimozione di ordigni bellici e caratterizzazione.
"Non si possono chiudere nel 2013 discariche come Malagrotta e Cupinoro senza aggiornare contestualmente il piano rifiuti. Speriamo che questo venga fatto il prima possibile e che vada avanti il dialogo tra istituzioni avviato grazie all'intervento costruttivo del ministero dell'Ambiente. Stiamo inoltre esaminando le fidejussioni delle discariche laziali e alcune gravi irregolarità del gassificatore di Malagrotta che per anni sono state ignorate dalla Regione", osserva il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.