Rifiuti. Scoperto traffico tra Puglia e Africa-Medio Oriente
Vecchi veicoli fuori uso, smontati e tagliati a pezzi, erano inviati verso Paesi africani e asiatici attraverso spedizioni transfrontaliere clandestine
Un traffico internazionale di rifiuti, anche pericolosi, è stato scoperto dal gruppo carabinieri forestali di Bari, che ha arrestato per questo tre imprenditori e sequestrato quattro aziende di trasporto.
L'operazione, condotta in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal Gip di Bari su richiesta della direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese, ha portato all’arresto di un imprenditore egiziano e altri due di Ruvo di Puglia (Bari) e Andria (Barletta-Adria-Trani), più sette persone denunciate a piede libero con l'accusa principale di traffico illegale organizzato internazionale di rifiuti pericolosi condotto tra Italia, Egitto, Iran e Libia.
Sequestrate quattro aziende situate a Palo del Colle, Ruvo di Puglia e Andria oltre a diverse decine di mezzi pesanti e a beni per un totale di oltre un milione e settecentomila euro.
In particolare vecchi veicoli fuori uso, smontati e tagliati a pezzi per essere inviati verso Paesi africani e asiatici, attraverso spedizioni transfrontaliere clandestine. Ufficialmente, i carichi che transitavano attraverso il porto di Bari - ma anche attraverso quelli di Genova o Salerno - erano costituiti da pezzi di ricambio. Nei fatti, parti di veicoli non trattate né bonificate (cabine, pneumatici, serbatoi, motori, marmitte), quindi rifiuti speciali pericolosi e non, destinati ad essere smaltiti illecitamente in Paesi come Libia, Egitto, Iran, e ancora Nigeria, Tunisia, Somalia, Togo, Afghanistan.