Riscaldamento globale, IPCC: l’azione dell’uomo sul clima è certa
Nell’ultimo rapporto sul clima dell’Intergovernmental Panel on Climate Change si parla di un aumento delle temperature fino a + 4,8 gradi entro il 2100, innalzamento dei mari da 26 a 82 cm, + 20% della CO2 rispetto al 1958. Connie Hedegaard: “La salute del pianeta è a rischio, bisogna agire ora”
Il cambiamento climatico è in atto, e le azioni dell’uomo ne sono la principale causa - al 95%. È scritto, nero su bianco, nell’ultimo rapporto sul clima dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il gruppo intergovernativo che si occupa dello studio del cambiamento climatico, la cui prima parte è stata diffusa venerdì scorso. Negli ultimi giorni si era discusso molto sui dati che sarebbero stati comunicati dall’IPCC, spesso criticato dagli scettici sulle teorie sul cambiamento climatico. Le informazioni contenute nel rapporto danno nuovi importanti elementi per comprendere che cosa è successo e che cosa potrà succedere al clima della Terra.
Sul labile margine del 5%, molto netto è stato il commento di Connie Hedegaard, commissario Ue per l’azione per il clima: "Il giorno in cui tutti gli scienziati col 100% della certezza metteranno in guardia contro i cambiamenti climatici sarà troppo tardi. Se il vostro medico fosse sicuro al 95% che avete una malattia grave, comincereste subito a cercare la cura. Perché dovremmo prendere maggiori rischi quando invece è la salute del nostro pianeta ad essere in gioco?".
Questi i punti salienti del rapporto:
Temperature fino + 4,8 gradi entro 2100, innalzamento dei mari da 26 a 82 cm
La temperatura media della Terra dovrebbe aumentare da 0,3 a 4,8 gradi centigradi entro il 2100. Gli esperti rivedono al rialzo l'aumento del livello del mare, da 26 a 82 centimetri entro il 2100.
Più del 20% di CO2 rispetto a 1958
"La concentrazione di biossido di carbonio (CO2) nell'atmosfera è cresciuta di più del 20% rispetto al 1958 e di circa il 40% dal 1750". Lo afferma Sandro Fuzzi, review editor del Sommario del quinto rapporto sui cambiamenti climatici dell'Ipcc. Fuzzi, che ha contribuito al volume assieme ad altri due ricercatori del Cnr, aggiunge che "è probabile al 95-100% che le attività antropiche, uso dei combustibili fossili e deforestazione, abbiano causato più della metà dell'aumento di temperatura osservato, che a sua volta ha causato il riscaldamento degli oceani, lo scioglimento dei ghiacci, l'acidificazione degli oceani, l'innalzamento dei mari e l'intensificarsi di alcuni fenomeni estremi nella seconda metà del 20 secolo". "Le emissioni di gas serra stanno causando cambiamenti climatici in tutte le aree del pianeta, anche se non in misura uniforme, molti dei quali persisteranno per secoli - spiega Fuzzi - Per arginare questo circolo vizioso occorrono urgenti e importanti riduzioni delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra".
Dieci anni del XXI secolo i più caldi da 1850
"Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo dei precedenti e il primo decennio del XXI secolo è stato il più caldo dal 1850. Dall'inizio del XX secolo la temperatura media del pianeta è cresciuta di 0,89 gradi, mentre il livello del mare è cresciuto in media di 19 centimetri". Lo spiega la ricercatrice dell'Isac-Cnr Maria Cristina Facchini, uno dei lead author del volume dell'Ipcc aggiungendo che "i ghiacciai dell'intero pianeta stanno perdendo massa e la copertura di ghiaccio dell'Artide sta diminuendo". "Il nuovo rapporto conferma le tendenze sui cambiamenti climatici in atto, in particolare l'aumento della temperatura dell'atmosfera e degli oceani, l'incremento del livello del mare e la diminuzione dell'estensione e del volume del ghiaccio terrestre riscontrati sin dal 1950. Molti di questi fenomeni non hanno precedenti su una scala temporale che va dalle decine di anni ai millenni" conclude Facchini.
Questo è il link al sito dell’organizzazione: http://www.ipcc.ch/
Questo è il link al rapporto diffuso a Stoccolma: http://www.climatechange2013.org/