La sfida della CO2. L’Agenzia dell’energia: possibile immagazzinarne fino a 55mila miliardi di tonnellate
I costi sono competitivi, spesso sotto i 10 dollari a tonnellata, e il 70% delle attività che emettono CO2 in Cina, Europa e Usa si trovano entro 100 chilometri da un deposito potenziale
In tutto il mondo c'è una capacità di stoccaggio sotterraneo dell'anidride carbonica (il principale gas serra) che va dagli 8mila miliardi fino ai 55mila miliardi di tonnellate. Per l’Italia, l’area più interessante per immagazzinare la CO2 con il Ccs (carbon capture and storage) è rappresentata dal riutilizzo dei giacimenti vuoti di gas sotto il fondale dell’Adriatico, come progetta di sperimentare l’Eni. Lo sostiene uno studio dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie-Iea) intitolato “The world has vast capacity to store CO2: Net zero means we’ll need it” coordinato da Raimund Malischek e Samantha McCulloch.
Leggi lo studio (in inglese): https://www.iea.org/commentaries/
Secondo l’Aie, i costi per immagazzinare l'anidride carbonica variano secondo le diverse parti del mondo e le caratteristiche geologiche, ma nella metà dei casi sono sotto i 10 dollari a tonnellata. Le potenzialità maggiori per la cattura e stoccaggio del carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage) sono in Russia, Nord America e Africa. Il 70% delle attività che emettono CO2 in Cina, Europa e Usa si trovano entro 100 km da un possibile deposito. L'anidride carbonica viene iniettata sottoterra per ridurre le emissioni climalteranti immesse in atmosfera da attività industriali ed energetiche.
Miniere, rocce, giacimenti vuoti
I depositi sotterranei possono essere formazioni saline, giacimenti esauriti di petrolio e gas, miniere di carbone non sfruttabili, rocce di scisto, formazioni di basalto. La Iea calcola che, per contenere il riscaldamento globale, la necessità mondiale di cattura e stoccaggio del carbonio passerà dagli attuali 40 milioni di tonnellate all'anno a 5.000 milioni di tonnellate all'anno nel 2050.
Sempre secondo lo studio dell'agenzia, per mantenere l'aumento delle temperature entro i limiti dell'Accordo di Parigi (2 gradi dai livelli pre-industriali) occorre catturare 220 miliardi di tonnellate di CO2 fra il 2020 e il 2070.
Ecologisti contro i magazzini di CO2
La tecnologia del CCS è fortemente avversata da diverse associazioni ambientaliste, che ritengono sia un processo costoso e pericoloso per l'ambiente, e che serva solo a rallentare l'abbandono delle fonti fossili di energia.
Negli Stati Uniti il Dipartimento dell'Energia ha avviato 7 grandi impianti sperimentali di cattura e stoccaggio del carbonio e altri 19 più piccoli. Altri due grandi impianti di CCS si trovano al largo della Norvegia (Sleipner) e in Canada (Weyburn-Midale). Sperimentazioni sono in corso in Cina, Australia ed Europa.
La protesta dei Fridays for Future a Ravenna
Fridays for Future, il movimento dei giovani per il clima ispirato da Greta Thunberg, manifesterà a Ravenna il 12 maggio alle 17 per protestare contro il progetto dell'Eni di usare un giacimento offshore esaurito per lo stoccaggio del carbonio. Prima della manifestazione, si terrà un'assemblea online il 5 maggio alle 18.
Leggi lo studio: https://www.iea.org/