Smog. Anche l’Emilia Romagna si dà una legge contro le Pm10
Bologna
Lun, 16/01/2017
redazione
Porte dei negozi chiuse e stop ai caminetti in pianura. La Regione detta le regole contro lo smog; fondi anche per gli agricoltori, con l’obiettivo di ridurre i precursori di polveri fini sviluppati dagli allevamenti
Dal prossimo inverno in Emilia-Romagna sarà vietato scaldarsi al fuoco del caminetto, a meno che non si viva in montagna o non si abbia un altro tipo di impianto. Lo stabilisce la Regione, nel nuovo Piano della qualità dell'aria approvato dalla Giunta Bonaccini e presentato in viale Aldo Moro.
Per molti versi, le regole che si è data l’Emilia-Romagna sono simili a quelle di altre regioni del bacino padano, come per esempio la Lombardia. Una delle novità del piano è appunto il divieto di utilizzo di camini aperti e stufe a bassa efficienza, alimentati a legna o pellet, nelle zone di pianura sotto i 300 metri. Il divieto vale dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, a partire dal prossimo autunno-inverno, e solo per le abitazioni dotate di un sistema alternativo di riscaldamento.
Si tratta di una delle misure previste dalla Regione per ridurre le emissioni di inquinanti e risparmiare energia. Allo stesso modo, viale Aldo Moro dispone la chiusura delle porte degli esercizi commerciali e degli immobili con accesso al pubblico, proprio per evitare dispersioni di calore o di aria condizionata. Previste anche limitazioni all'uso di olio combustibile negli impianti termici a uso industriale e il divieto di installare climatizzatori in spazi non abitati come cantine, garage, box, depositi o androni.
In generale, per l'efficienza energetica degli edifici sedi di attività produttive la Regione stanzia 67 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri 53 per la riduzione delle emissioni in agricoltura.
In questo senso saranno finanziati interventi per la copertura delle vasche di stoccaggio delle deiezioni, l'adeguamento delle strutture di ricovero degli animali o persino per modifiche della dieta degli animali. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, invece, l'obiettivo è raggiungere il 50% di acquisti verdi entro il 2018.
