Venezia e il Mose. Il ministro Giovannini: i soldi e i documenti per completarlo ci sono
E c'è "interlocuzione costante con le imprese creditrici". Rinvio al settembre 2023
Per completare il Mose a Venezia ci sono le carte e i soldi che servono. Parola di ministro. Il titolare delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, lo ha messo nero su bianco in una risposta ad un'interrogazione depositata agli atti della Camera. Lo riferisce l’agenzia di notizie Dire. Intanto l’opera, che avrebbe dovuto essere completata entro il 31 dicembre scorso e che ora funziona in modalità d’emergenza e non in gestione ordinaria, verrà consegnata nel settembre 2023.
"Si rappresenta che ad oggi sono disponibili le risorse economiche necessarie per il completamento dell'opera in sé e per l'esecuzione di interventi di salvaguardia in laguna, anche grazie allo stanziamento di circa 538 milioni di euro" con la delibera Cipess del 9 giugno 2021 e "senza gravare sulla finanza pubblica in quanto lo stanziamento Cipess è il risultato di risparmi da interessi di precedenti finanziamenti pluriennali". Queste risorse, "già disponibili per la gestione da parte del Provveditorato alle Opere pubbliche, verranno progressivamente allocate sugli interventi mancanti per il completamento e l'avviamento dell'opera", ha assicurato Giovannini. E oltre ai fondi ci sono anche i documenti per arrivare al traguardo. Infatti, per completare il Mose, gli uffici del ministero delle Infrastrutture, assieme al commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova e della società Comar, "hanno una interlocuzione costante con le imprese creditrici, anche per individuare soluzioni risolutive rispetto all'attuale quadro economico dell'opera", si legge ancora nella risposta di Giovannini visionata dalla Dire. E questa attività si sta concretizzando "in atti contrattuali aggiuntivi alla convenzione originaria o attuativi della stessa che consentiranno, da una parte, la prosecuzione senza soluzione di continuità delle azioni difensive dei centri abitati lagunari già avviata lo scorso anno e, dall'altra, la regolamentazione puntuale degli interventi conclusivi dell'opera".
Ai parlamentari Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) e Manfred Schullian (misto - minoranze linguistiche) Giovannini in particolare ricorda che lo scorso 1° settembre stato sottoscritto il 50esimo Atto attuativo che va a regolamentare tutte le attività dell'avviamento e del funzionamento del Mose, anche in fase provvisoria, "in attesa del suo completamento, collaudo e presa in consegna da parte dell'Autorità competente alla sua gestione; il tutto per garantire l'operatività e l'attivazione delle barriere alle bocche di porto anche in fase emergenziale e provvisoria, come già accaduto per la stagione autunnale 2020". Così come è stato sottoscritto anche il settimo Atto aggiuntivo alla Convenzione con il Consorzio Venezia Nuova, "che provvede alla ricognizione di tutte le somme complessivamente stanziate, all'aggiornamento dello stato di attuazione degli interventi nonché all'aggiornamento dei cronoprogrammi delle attività, come individuate nella delibera Cipess del 9 giugno 2021".