Al via il progetto europeo Great Med per le aree costiere del Mediterraneo
Cagliari sarà l’area test per l’Italia; coinvolte anche Francia, Libano,Tunisia ed Egitto. Obiettivi, la conservazione della biodiversità, il monitoraggio e la tutela del mare. Il coordinamento alla Sapienza
Al via il progetto europeo Great Med (Generating a Risk and Ecological Analysis Toolkit for the Mediterranean), finalizzato alla conservazione della biodiversità, al monitoraggio ambientale e alla mitigazione degli impatti connessi alle attività umane nelle aree costiere del Mediterraneo, grazie al finanziamento dell’Unione europea nell’ambito della ''2nd Call for proposals for standard project'‘ del programma “Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo 2007/2013”.
L’Unione Europea, infatti, con 1,74 milioni di euro contribuisce a sostenere il progetto per il 90% del totale del costo, che è pari a 1,93 milioni.
Il progetto punta a sviluppare una strategia applicativa basata su indicatori ecologici e sull’analisi dei rischi, integrata e condivisa con le amministrazioni locali e nazionali. Per rendere il progetto replicabile, sono previste cinque aree studio con diverse caratteristiche ambientali, culturali, economiche e storico-paesaggistiche: il Golfo di Cagliari in Italia, la zona costiera della Provenza in Francia, l’area di Byblos in Libano, la baia di Abukir in Egitto e il Golfo di Gabes in Tunisia.
Capofila del progetto, che durerà due anni e che coinvolge Francia, Tunisia, Libano, Egitto e Italia, è l’Università La Sapienza di Roma; partner associati sono la direzione generale per la Protezione della Natura e del Mare del ministero dell’Ambiente, la direzione generale per l’Internazionalizzazione della Ricerca del ministero dell’Istruzione, l’ente di protezione internazionale delle Nazione Unite.