Aicarr, troppo pochi 800 milioni in 7 anni per interventi efficienza
Lo scrive in una nota Livio de Santoli, presidente di AiCARR, associazione italiana condizionamento dell'aria riscaldamento e refrigerazione, a proposito del recepimento della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica
“Il recepimento della direttiva 27/2012 sull'efficienza energetica rischia di essere come la storia della montagna che ha partorito il topolino. In questo caso la montagna è il grande tema dell'efficienza energetica, il topolino invece gli 800 milioni di euro per sette anni, con i quali si vuole mettere mano ad una serie di interventi che hanno una portata di dimensione indescrivibile per il nostro Paese, tra cui edifici pubblici, edifici industriali e settore domestico”. Lo scrive in una nota Livio de Santoli, presidente di AiCARR, associazione italiana condizionamento dell'aria riscaldamento e refrigerazione, a proposito del recepimento della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica. “Si assegna all'efficienza energetica un ruolo marginale, in totale controtendenza con il resto dell'Europa: un impegno di 800 milioni in sette anni, oltretutto cannibalizzati da altri fondi esistenti per l'efficienza energetica, proprio mentre in Gran Bretagna nasce una banca di investimenti verdi, a capitale pubblico, controllata dal Ministero delle Attività Produttive del Regno Unito, con una dotazione iniziale di 3 miliardi di sterline. AiCARR ha avanzato in sede di Commissioni parlamentari le sue osservazioni e modifiche alla proposta di recepimento della Direttiva 2012/27/UE”, aggiunge. “Come e con quali soldi - si chiede ancora il presidente AiCARR - si intendono riqualificare energeticamente almeno il 3% del patrimonio edilizio della pubblica amministrazione centrale come impone la Direttiva 27/2012 e come applicare la Direttiva 31/2010 che prevede che tutti i nuovi edifici, dal 2020 (dal 2018 se di proprietà pubblica), siano “ad emissioni quasi zero”?