Allarme Confcommercio, bolletta elettrica sempre più cara
L'Icet, l'indice di costo elettricità terziario di Confcommercio, indica un aumento del 3,2% per il primo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente e dell'1,4% rispetto al trimestre precedente
Elettricità sempre più cara per le imprese. L'Icet, l'indice di costo elettricità terziario di Confcommercio, indica un aumento del 3,2% per il primo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente e dell'1,4% rispetto al trimestre precedente. Si tratta, denuncia Confcommercio, dell'ennesimo aumento “che dimostra l'inefficacia delle azioni messe in campo per ridurre il costo dell'energia in Italia per le piccole e medie imprese”. L'indice raggiunge infatti il massimo storico a quota 134,1 contro il precedente record di 133,2 del terzo trimestre 2013.
In particolare, afferma la Confcommercio, desta preoccupazione la conferma della prassi di “utilizzare la bolletta elettrica delle imprese del terziario come una sorta di bancomat per finanziare discutibili scelte politiche”. Le ragioni dell'aumento congiunturale e tendenziale dell'indice Icet risiedono nel significativo incremento degli oneri impropri cresciuti del 7,2% rispetto al trimestre precedente (percentuale che sale al 17,6% rispetto al I trimestre 2013), a seguito dell'introduzione a partire dal primo gennaio 2014 della nuova componente AE, destinata al finanziamento delle agevolazioni sul pagamento degli oneri impropri per le imprese industriali ad alto consumo energetico e che peserà per circa 1,2 miliardi di euro nel 2014.
Anche lo scenario per i restanti mesi del 2014 continua ad essere negativo, e ciò anche a discapito delle misure contenute nel dl “Destinazione Italia”, in quanto vi è un inaspettato peggioramento delle stime degli oneri posti a copertura degli incentivi a favore delle energie rinnovabili e il "congelamento" di 300 milioni che, a seguito della legge di stabilità, serviranno per esigenze di copertura dell'Imu.
Con riferimento alle singole tipologie di attività economica, la spesa annua per un albergo sale a 60.575 euro, un livello superiore di 1.901 euro rispetto al primo trimestre 2013, quella per i ristoranti a 9.087 euro (+288 euro), quella per i Bar a 5.439 euro (+170 euro), quella per i negozi di dettaglio alimentare a 18.066 euro (+554 euro), e infine quella del profilo dettaglio non alimentare a 4.671 euro (+150 euro).