Caldaie a gas, così daremo addio alle agevolazioni fiscali già dal 2025
Entro il 2024 si va verso la coda finale dell’ecobonus del 65 per cento e del bonus del 50 per cento
Caldaie a gas verso l’addio entro il 2040, ma nel frattempo già dal 2025 verranno meno le agevolazioni fiscali. È questo uno dei punti al centro dell’accordo sulla direttiva Epbd. L’accordo sulla “Casa Green” raggiunto dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione nel corso della riunione del 7 dicembre, da un lato ammorbidisce regole e tempi, dall’altro lascia inalterata la struttura del piano per la riduzione delle emissioni.
Che cosa accadrà
Per quel che riguarda le caldaie a gas, dal 1° gennaio 2024 scatterà di fatto l’ultimo anno utile per accedere alle agevolazioni fiscali in caso di sostituzione di impianti esistenti e, in particolare, si va verso la coda finale dell’ecobonus del 65 per cento e del bonus del 50 per cento. Sul fronte degli incentivi per l’efficienza energetica, è da evidenziare che il percorso delineato dalla direttiva europea si inserisce in un quadro di agevolazioni già in scadenza alla fine del 2024, tenuto conto che sia per il bonus ristrutturazione che per l’ecobonus la data ultima per la fruizione è fissata ad oggi al 31 dicembre del prossimo anno.
Quanto poi alle caldaie a gas dal 2040 ne sarà di fatto vietata la produzione e la vendita.
Gli altri punti della direttiva Epbd
L’accordo raggiunto sulla direttiva è il passaggio che precede l’approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo del testo che punta a ridurre le emissioni e il consumo energetico degli edifici in tutta l’Europa. La direttiva prevede l’obbligo per ciascun Paese di adottare le proprie regole nazionali con il fine di ridurre i consumi energetici degli edifici residenziali, con limiti blandi da rispettare: entro il 2030 dovrà essere ristrutturato il 16 per cento gli edifici con le prestazioni peggiori ed entro il 2033 bisognerà raggiungere il 26 per cento delle riqualificazioni, con possibilità in ogni caso di esentare dai nuovi obblighi specifiche categorie di immobili residenziali o non (come edifici storici o case vacanza).