Così cambia il Conto termico. Il provvedimento è atteso per fine anno
Il nuovo sistema di benefici avrà l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili per produrre calore. Le principali novità annunciate dalla Fire
Cambia il Conto termico. La versione 3.0 del sistema di benefici per chi sceglie la produzione di energia termica dalle rinnovabili e l’efficientamento energetico amplia la platea dei soggetti ammessi al beneficio, includendo anche gli enti del terzo settore, le comunità energetiche rinnovabili (Cer) e le configurazioni di autoconsumo collettivo (oltre alle amministrazioni pubbliche e ai soggetti privati). L’anticipazione arriva dalla Fire - Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia in un articolo pubblicato su Ingenio-web.it.
Il nuovo incentivo Conto termico 3.0, spiega la Fire, sarà un’evoluzione dell’incentivo esistente e operativo dal 2016. L’uscita del provvedimento è prevista tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025 ed è stata preceduta da una consultazione pubblica avviata dal ministero dell’Ambiente.
Si tratta, dunque, della terza evoluzione dello strumento che aiuta l’amministrazione pubblica e i privati a realizzare interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici. Per le sue caratteristiche di semplicità e chiarezza, il Conto ha consentito in questi anni di realizzare molte misure per l’efficientamento del parco edilizio pubblico, ricorda la Fire, che in assenza di supporto non sarebbero state effettuate.
L’ampliamento dei soggetti ammessi al beneficio è positivo, secondo gli esperti. Le detrazioni fiscali (Ecobonus, Superbonus, Bonus casa, eccetera) non sono infatti in grado di supportare le categorie comprese negli obiettivi di contenimento della povertà energetica, introdotti dalla direttiva 1791/2023 sull’efficienza energetica. Ma la disciplina aggiornata dovrebbe impedire ai soggetti privati in ambito civile residenziale di ricorrere al Conto termico per gli interventi di incremento legati alle rinnovabili. Non saranno più agevolabili nemmeno le caldaie a condensazione, uno degli interventi più agevolati nella PA con la disciplina attuale.
Allo stato attuale, il limite massimo per l’erogazione degli incentivi in un’unica rata è di 5mila euro e i tempi di pagamento sono all’incirca di due mesi.
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