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Enermanagement. Ecco quali sono i migliori energy manager italiani secondo FIRE

where Roma when Gio, 07/12/2023 who roberto

Sono Roberto Gerbo (Provincia Italiana dell’istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri), Luca Migliari (Università degli studi di Cagliari), Roberto Sannasardo (Regione Siciliana)

Premiati all’Enermanagementpremiazioneenergymanager.png, l’evento di FIRE dedicato a questa figura sempre più attuale e centrale nel processo di transizione energetica, i tre migliori energy manager: sono Roberto Gerbo (Energy manager – Provincia Italiana dell’istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri), Luca Migliari (Energy manager – Università degli studi di Cagliari), Roberto Sannasardo (Energy manager – Regione Siciliana).

 
La narrativa del manager
Per quest’anno la Federazione ha seguito una nuova formula, quella narrativa. Che significa? Che il premio è stato dedicato a coloro che, oltre a distinguersi per le loro attività e le loro competenze, si sono messi  in gioco e hanno raccontano, sotto forma di articolo, la storia o l’aneddoto più interessante, accattivante, divertente o anche drammatico legato alle attività di energy management da lui condotte e realizzate.
Oltre alla targa e ad un corso di formazione messo in palio da FIRE, hanno ricevuto dispositivi per la sanificazione dell’aria, kit Enrgy Insight Panoramic Power per il monitoraggio dei consumi, kit di misuratore portatile ed accesso alla piattaforma CloE (offerto da Energy Team) e, ad estrazione tra i vincitori, la licenza d’uso di ROSE Energy Community Designer, simulatore di comunità energetiche (offerto da Maps Group).
 
Cosa è stato detto all’Enermanagement
Nel corso dei lavori della giornata a proposito dell’energy manager Jacopo Romiti di FIRE, ha portato in sala alcuni dati dell’indagine condotta da FIRE. Emerge che la maggioranza degli energy manager (sia interni che esterni) percepisce l’importanza del proprio ruolo come crescente negli ultimi anni, e partecipa alle scelte dell’alta direzione in merito alla decisione di carattere energetico. Rimane però molto da fare a livello di inquadramento, di budget disponibile e, soprattutto nella PA, di ruolo adeguato alle sfide della riqualificazione energetica degli enti pubblici.
È stato detto poi che non basta investire nella generazione, occorre ridurre la domanda e spostare i picchi di carico così da evitare in futuro rischi come la non convenienza o l’impossibilità di vendita e cessione, la capacità della rete di distribuzione insufficiente o la pressione su approvvigionamenti e disponibilità di fonti primarie FER e non FER. Ad aprire i lavori della mattinata è stato Dario Di Santo, direttore di FIRE, che ha evidenziato come le misure che più andranno ad impattare su chi si occupa di energy management sono la nuova EED, la nuova EPBD sulle prestazioni degli edifici, la nuova RED sulle rinnovabili, ETS 1 e 2 (estensione a nuovi settori), il CSRD (report di sostenibilità) e la tassonomia. “I provvedimenti legati ai pacchetti Fit for 55 e REPowerEU spingono in modo forte e concreto verso l’uso razionale dell’energia, insieme a provvedimenti come la direttiva sulla reportistica di sostenibilità e iniziative come l’Agenda 2030 sulla sostenibilità delle Nazioni unite. Si tratta di un’opportunità per le imprese, gli enti e le famiglie: i soggetti che avevano investito in efficienza energetica e fonti rinnovabili negli ultimi anni, infatti, non hanno subito i contraccolpi della crisi dei prezzi dell’energia come gli altri e se tutti avessero fatto lo stesso, lo Stato avrebbe risparmiato diversi miliardi di bonus per compensare gli effetti del caro energia.”

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