L’Europa chiede all’Italia di adeguare le norme sull’efficienza energetica in edilizia
Secondo la direttiva, gli Stati devono stabilire e applicare requisiti minimi di prestazione energetica agli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione del rendimento energetico degli edifici e prescrivere l'ispezione regolare dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento
La Commissione europea ha chiesto all'Italia, ma anche a Paesi Bassi e Polonia, di recepire nelle leggi nazionali la direttiva Ue sull'efficienza energetica nell'edilizia. Secondo questa norma, gli Stati devono stabilire e applicare requisiti minimi di prestazione energetica agli edifici nuovi ed esistenti, assicurare la certificazione del rendimento energetico degli edifici e prescrivere l'ispezione regolare dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento. La direttiva impone inoltre agli Stati membri di provvedere a che, dal 2021, tutti i nuovi edifici siano del tipo “a energia quasi zero”.
La direttiva doveva essere recepita entro il 9 luglio 2012. L'Italia e i Paesi Bassi hanno già ricevuto un parere motivato per non aver adottato alcuna misura volta a recepire la direttiva, rispettivamente nel gennaio e nel giugno del 2013. Nel frattempo entrambi i Paesi hanno adottato misure di recepimento, ma alcune disposizioni della direttiva continuano a non essere recepite. Se gli Stati membri non ottemperano al loro obbligo giuridico entro due mesi, la Commissione potrà decidere di adire al riguardo la Corte di giustizia e di chiedere altresì l'imposizione di sanzioni pecuniarie.