Fiper, puntare sul teleriscaldamento come strumento per l’efficienza
Lo ha sostenuto la federazione dinanzi alla X Commissione “Attività Produttive, Commercio e Turismo” della Camera dei Deputati
Promuovere l’energia termica da fonti rinnovabili e il teleriscaldamento come strumento di efficienza e di produzione energetica rinnovabile, eliminare o rimodulare gli incentivi per la sola produzione di energia elettrica da biomasse legnose, attivare filiere per l'utilizzo energetico delle biomasse residuali delle potature e della pulizia degli alvei e degli argini dei fiumi. In sintesi sono queste le richieste presentate da Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili) nell'audizione svoltasi dinanzi alla X^ Commissione “Attività Produttive, Commercio e Turismo” della Camera dei Deputati, nell'ambito dell’indagine conoscitiva sulla Strategia Energetica Nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia.
La Federazione ha evidenziato nella sua relazione alcuni punti fondamentali, tra i quali lo sviluppo del teleriscaldamento quale strumento di efficienza.
Attualmente - rileva una nota - il teleriscaldamento in Italia copre il 4% del mercato del calore civile, a differenza di Francia (8%), Germania (14%) e Danimarca (61%). Secondo Fiper, il teleriscaldamento potrebbe coprire il 20% del mercato del calore civile italiano, puntando sulla co-generazione e sull’impiego di fonti di energia rinnovabili.
Se si avviassero anche solo la metà degli impianti di teleriscaldamento a biomassa co-generativi dei potenziali 801, si potrebbe produrre calore per una potenza termica compresa tra 1.000-1500 MW termici, ed una potenza elettrica di 200-400 MW prodotti in cogenerazione.