FIRE: la competitività dell’industria è legata a nuove policy energetiche
Intelligenza artificiale, ICT, demande response sono alcune delle chiavi per il futuro scenario energetico emerso durante Enermanagement Industria 2018
Per raggiungere gli obiettivi per l’efficienza energetica approvati dal Parlamento europeo è necessario che l’Italia punti su nuove politiche e strategie. È emerso nel corso di Enermanagement Industria, il convegno FIRE conclusivo del 2018.
“Gli attuali scenari fanno pensare ad un incremento dei consumi nel prossimo futuro - ha detto il direttore di FIRE Dario Di Santo - . Servono delle policy forti che da un lato vanno ad attuare e mettere in campo le soluzioni che già abbiamo e, dall’altro, convincano le imprese che investire nel contesto energetico è necessario e utile per essere competitivi sul mercato. Infine, servono politiche che smuovano il mondo della finanza. Se non si percorrono queste strade sarà impossibile raggiungere gli obiettivi europei”.
Occorre dunque cambiar strada, soprattutto per aumentare la competitività dell’industria nazionale. Sicuramente ci sarà bisogno di ingenti risorse finanziarie, che potrebbero essere mobilitate, ad esempio, con il finanziamento tramite terzi. Si tratta di sfide ambiziose per il futuro, ma su cui si dovrà puntare, soprattutto perché il mercato dell’energia sta attraversando una fase di transizione: l’utente finale diventa produttore, si va verso il demand response. C’è poi la rivoluzione delle filiere produttive e di tutto ciò che riguarda il rapporto tra le imprese che realizzano il prodotto finale da una parte ed i fornitori dall’altra. Ci troviamo di fronte, inoltre, ad una rivoluzione della logistica e dell’industria 4.0.
Accanto ad ENEA, RSE, GPE, Infrastrutture Lombarde e FIRE, al tavolo dei relatori si sono alternati DBA Progetti, Ali Energia, L’Énergie gruppo METRON, ESA Automation, Hitachi, Turboalgor, Viessmann, Certiquality, Intergen, Electrade,Rödl & Partner.
Tema comune nelle presentazioni è stato quello delle risorse, che hanno un ruolo fondamentale nelle dinamiche delle scelte aziendali, perché si passa da una logica dell’acquistare al minor prezzo ad una logica che prevede un uso razionale delle stesse. Usandone meno ed usandole meglio si può puntare a raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE e ad aumentare la competitività delle imprese italiane.
Per andare in questa direzione, abbiamo a disposizione alcuni strumenti, come l’ICT, su cui si dovrebbe far leva in maniera incisiva e che mette insieme sistemi di connessione, sensori e capacità di trasmissione dei dati con tutto ciò che va sotto il nome di intelligenza artificiale. Importante è anche la modifica dei comportamenti e delle attitudini aziendali. Uno degli strumenti in questo senso è il sistema di gestione dell’energia (SGE), che aiuta a far dialogare meglio e più le varie funzioni aziendali, sviluppa cultura ed un approccio olistico verso i temi e le problematiche, favorisce l’instaurarsi di grandi sinergie all’interno dell’azienda stessa ed il trovare soluzioni comuni per esigenze e competenze differenti. Altro fattore importante emerso è il dare il giusto valore ai benefici non energetici dell’efficienza, quantificarli e gestirli in modo utile: anch’essi vanno a consolidare le sinergie all’interno delle aziende.