Galletti: il decreto per una scuole efficiente c’è. Ora le proposte
Per il ministro dell’Ambiente è uno di quei provvedimenti, con l'efficientamento energetico, che è “win win”, si ripaga da solo. Da quello che ottieni come risparmio paghi l'investimento che fai
“Abbiamo già fatto il decreto per i 350 milioni insieme all'Istruzione: il fondo è operativo, nel senso che siamo nella fase di bando per poter cominciare i primi lavori. Ora bisogna ricevere le proposte, bisogna vagliarle, metterle in graduatoria e poi inizieremo. Il lavoro con l'Istruzione è già stato fatto tutto nei mesi precedenti". Gian Luca Galletti, ministro dell' Ambiente, lo dice a margine dell' incontro “Reducing food losses and waste to enhance food security and nutrition”, alla Fao.
Una misura che si ripaga da sola - È stato infatti recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che prevede “Misure per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici”, con la concessione di prestiti a tasso agevolato, lo 0,25%, per fare lavori di efficientamento energetico nelle scuole pubbliche. Una norma “fortemente voluta” da Galletti e inserita nel Decreto Competitività, che ha stanziato per questa misura 350 milioni attraverso il fondo rotativo Kyoto. Intervenendo sull'edilizia scolastica italiana, bisognosa di diverse cure, si realizzano “un grande risparmio e una messa in sicurezza, che non è cosa da poco - spiega Galletti - : questo è uno di quei provvedimenti, con l'efficientamento energetico, che è ‘win win’, si ripaga da solo. Da quello che ottieni come risparmio paghi l'investimento che fai, e questo è un grande incentivo”.
Tagliare la CO2 da riscaldamento - “Teniamo presente che l’efficientamento energetico è uno dei target europei sul quale ci siamo impegnati nell'accordo sui cambiamenti climatici - ricorda il ministro dell'Ambiente - ; si tratta di una grande opportunità per combatterli, per diminuire le emissioni di CO2”. Va tenuto presente che “nel nostro Paese 1/3 delle emissioni viene dai riscaldamenti: se riusciremo a incidere su questo otterremo un grande risparmio e un grande taglio nelle emissioni - conclude Galletti - perché non è solo l'industria che inquina in Italia: loro sono responsabili di 1/3 delle emissioni, ma un altro terzo viene dal riscaldamento e un altro dai trasporti, e noi dobbiamo incidere su tutti”.