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Indagine. 2,5 milioni di italiani dicono di voler vendere casa per la direttiva Case Green

where Roma when Ven, 05/07/2024 who roberto

Il 43% dichiara di essere spaventato dalla possibilità di dover far fronte a costi importanti per ristrutturare casa

La normativa Ue sulle case vendesi.jpggreen inizia a produrre i primi effetti. Lo rivela l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Bilendi, secondo cui sarebbero quasi 2,5 milioni gli italiani che hanno deciso di mettere in vendita l’abitazione per evitare possibili futuri costi di ristrutturazione. Ma anche chi vuole comprare casa è spesso condizionato dalla nuova norma; sempre secondo l’indagine, ci sono quasi 3 milioni di italiani in cerca di un immobile che hanno cambiato i criteri di selezione limitando la ricerca alle sole abitazioni efficienti, non toccate dalla direttiva Ue; una tendenza diffusa maggiormente nelle regioni del Nord Ovest, dove la percentuale arriva al 60%, contro una media nazionale pari al 50%. Sono poco meno di 800mila gli italiani che stanno cercando di comprare una casa con basse prestazioni energetiche, nella speranza di risparmiare sul prezzo d’acquisto; dinamica più presente nelle regioni del Centro Italia (18% di fronte a una media nazionale pari al 13%).
 
5 milioni di immobili
In Italia, secondo le prime stime, la direttiva Ue sulle case green potrebbe riguardare, potenzialmente, quasi 5 milioni di immobili residenziali, con spese di ristrutturazione variabili tra i 20mila e i 55mila euro a famiglia. Cifre che fanno paura a molti italiani: sempre secondo l’indagine, tra chi è a conoscenza della norma, il 43% dichiara di essere spaventato dalla possibilità di dover fare fronte a costi così importanti per ristrutturare casa e molti pensano di vendere l’abitazione piuttosto che mettere mano al portafogli. Non tutti sono preoccupati: il 15% del campione intervistato ha dichiarato di essere fiducioso del fatto che ci saranno aiuti statali per fare fronte alle spese di ristrutturazione, convinzione particolarmente diffusa tra i residenti del Centro Italia dove la percentuale arriva a sfiorare il 18%. Sono circa 2,9 milioni di italiani che credono che la norma non diventerà mai operativa in Italia; in questo caso, la percentuale raggiunge il picco nelle regioni del Nord Ovest (10,5%), di fronte a una media nazionale pari al 9%.
 
Ristrutturazione: le strade
Per chi volesse finanziare lavori di ristrutturazione, meglio un prestito personale o un mutuo? Per importi contenuti, normalmente fino a 40-50mila euro, la strada percorribile è il prestito personale, poiché gli istituti di credito tendono a non erogare mutui di tale entità. Secondo le simulazioni di Facile.it e Prestiti.it, ipotizzando un prestito da 35mila euro per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, da restituire in 10 anni, i migliori tassi (tan) disponibili online partono dal 7,5%, con una rata mensile di 415 euro al mese. Se invece l’importo è più elevato, ad esempio superiore ai 60mia euro, l’opzione adeguata è quella del mutuo ristrutturazione: per un finanziamento da 60mila euro in 20 anni, valore immobile 200mila euro, i migliori tassi (tan) disponibili online partono dal 3,1%, con una rata mensile pari a 335 euro. Valori ancora più bassi se la ristrutturazione consente di raggiungere la classe energetica A o B così da accedere ai cosiddetti mutui green: in questo caso, i migliori tassi (tan) partono dal 2,7%.

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