Indice Eapi – Norvegia prima per performance energetiche. Italia solo 46esima
Scontiamo il caro prezzi e il gap d’infrastrutture: siamo davanti agli Usa ma dietro i partner europei. Leggi in pagina Approfondimenti i risultati dell’analisi di Accenture e World economic forum paese per paese
L’Italia si colloca al 46esimo posto nel mondo (su 105 paesi) nella classifica delle performance energetiche: siamo davanti agli Stati Uniti ma dietro ai principali partner europei. È quanto emerge dal “Global energy architecture performance index report 2013” messo a punto da Accenture e World economic forum.
L’analisi ha identificato un nuovo indice, Eapi, che misura il livello di performance dell’infrastruttura energetica, e suggerisce come gestire e indirizzare le sfide di un mercato in una fase di forte transizione. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), infatti, entro il 2035 saranno necessari oltre 38 trilioni di dollari (circa 28,4 trilioni di euro) di investimenti in infrastrutture energetiche per soddisfare la crescente domanda globale.
Il nostro paese, spiegano i ricercatori, sconta in particolare una bassa crescita economica, carenza di infrastrutture e difficoltà da caro prezzi energetici.
Sette top su dieci sono europei - È la Norvegia a risultare prima nell’indice, poiché in grado di garantire una facilità di accesso alle risorse energetiche con costi relativamente bassi, una costante crescita economica e un adeguato sviluppo di fonti pulite. Tuttavia, l’indice rileva come altri stati ad alto reddito e in rapida crescita non abbiano ancora sviluppato un adeguato livello di sostenibilità ambientale.
Nei primi dieci posti l’Europa vanta, oltre alla Norvegia, altri sette paesi: Svezia, Francia, Svizzera, Lettonia, Danimarca, Spagna e Regno Unito. L’elenco dei primi dieci è completato da Nuova Zelanda, quinta, e dalla Colombia, sesta. Nessuno dei paesi Opec è presente nelle prime cinquanta posizioni. Tra i “Bric”, il Brasile è capofila al 21esimo posto, seguito da Russia (27), Sudafrica (59), India (62) e Cina (74). Gli Stati Uniti si posizionano solo al 55esimo posto. Il rapporto sottolinea inoltre che molti paesi in via di sviluppo non sono in grado di assicurare ai propri cittadini i bisogni energetici di base: il 12% degli stati analizzati è infatti in grado di fornire energia elettrica a meno della metà della popolazione.
"Settore complesso" - “La complessità del settore energetico globale richiede un approccio analitico condotto paese per paese – osserva Arthur Hanna, senior managing director per il settore Energy di Accenture. – L’indice nasce con l’obiettivo di ottenere un bilancio delle sfide energetiche che ciascuno stato dovrà affrontare e con lo scopo di suggerire le best practice a cui ispirarsi per le singole aree di interesse”.
L’indice Eapi è stato elaborato attraverso la misurazione di tre variabili principali: crescita e sviluppo economico, livello di sostenibilità energetica e sicurezza e facilità di accesso alle fonti.
Qui la mappa interattiva con i risultati dell’indice Eapi
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