Legge di Bilancio – Così il Bonus casa resta al 50% ma solo sulla prima abitazione
La detrazione calerà al 36% se si tratta di seconde case, o comunque di immobili che non sono considerati la residenza principale. Chi ha usufruito del Superbonus 110% dovrà aggiornare le rendite catastali
Cambia il bonus casa: per tutto il 2025 l’agevolazione al 50% interesserà soltanto chi effettua ristrutturazioni nella prima casa, mentre la detrazione calerà al 36% se si tratta di seconde case, o comunque di immobili che non sono considerati la residenza principale. Chi farà domanda potrà spalmare la detrazione su dieci anni. È quanto approvato nella nuova legge di Bilancio. Inoltre, come anticipato nei giorni scorsi, il governo ha manifestato l’intenzione di far rispettare la legge sull’aggiornamento catastale da parte di chi ha usufruito del Superbonus 110% negli scorsi anni.
La legge vigente, ricorda il sito Startupitalia, impone per chi ha beneficiato del Superbonus di aggiornare le rendite catastali, ossia il valore attribuito agli immobili dal Catasto che serve come base imponibile per il calcolo di diverse imposte come l’Imu. «Andremo a vedere se i beneficiari del Superbonus hanno comunicato la variazione della rendita all’Agenzia delle entrate, come sono obbligati a fare: così i Comuni potranno contare su qualche risorsa in più», ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Dovrebbero poi essere messe in campo iniziative per mappare le cosiddette case fantasma, che sfuggono agli occhi del Catasto.
Dal 2028 l’aliquota scenderà al 30%
Tra tutti i Bonus casa esistenti, il Bonus ristrutturazione è tra quelli ad aver subito il maggior numero di modifiche nel corso degli anni. Aumentato al 50% a partire dal 2012, da un originario 36%, sarà dunque prorogato con l’attuale aliquota più alta per tutto il 2025. Il tetto massimo di spesa resta fissato a 96mila euro, da dilazionare in dieci anni solo tramite detrazione Irpef. Viene quindi escluso il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura. Questa agevolazione si applica a diverse categorie di lavori eseguiti su unità immobiliari residenziali, come la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia vera e propria e la manutenzione ordinaria, ma solo per le parti comuni.
In assenza di ulteriori interventi legislativi, dal 1° gennaio 2028 potremmo assistere a un’ulteriore riduzione dell’aliquota al 30%, con un ritorno al limite di spesa di 48mila euro.