Legge di bilancio. Ecco come cambierà il Superbonus nel 2024
Tutte le misure legate ai benefici edilizi del provvedimento approvato il 28 dicembre dal Consiglio dei ministri
Cambia il Superbonus edilizio, che nel 2024 scende al 70% e al 65% nel 2025, ultimo anno in cui si potrà usufruire ancora dell'agevolazione. Il bonus, che sarà peraltro riservato unicamente ai condomini, dal primo gennaio scende dalla doppia versione del 110% e 90%, oggi in vigore, al 70%. Il provvedimento è stato approvato il 28 dicembre dal Consiglio dei ministri. Ecco tutte le principali novità.
Salvi i lavori certificati entro il 2023
È salva l'agevolazione al 110% per chi ha fatto lo sconto in fattura o la cessione del credito su tutti i lavori certificati entro dicembre 2023. I lavori, sulla base degli stati di avanzamento, non sono oggetto di recupero in caso di mancata ultimazione dell'intervento stesso, ancorché tale circostanza comporti il mancato soddisfacimento del requisito del miglioramento di due classi energetiche
Aiuti ai redditi bassi
Per i redditi più bassi, con Isee sotto i 15mila euro e che abbiano raggiunto entro il 31 dicembre di quest'anno il 60% dei lavori, il Fondo di povertà compenserà la differenza tra il 70% di agevolazione prevista dal primo gennaio e il 110%. Tutto questo, però, entro il 31 ottobre del 2024.
Dal primo gennaio stop al bonus villette
Stop al Superbonus per le villette dal primo gennaio 2024. Il 31 dicembre è scaduta, infatti, la proroga dell'agevolazione che era riservata a quanti avessero effettuato almeno il 30% dell'intervento complessivo al 30 settembre 2022.
Le novità su Sismabonus e bonus barriere
Nel decreto Superbonus c'è anche una stretta sul Sismabonus. Vengono inserite verifiche più puntali per limitare l'agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici. Quanto poi al bonus barriere, dal primo gennaio 2024 la cessione del credito viene consentita per le parti comuni dei condomini con uso abitativo e alle persone fisiche con redditi inferiori a 15mila euro. Un limite che non si applica alle persone con disabilità.