Legge di Bilancio: «Rischio crisi dai tagli all’efficienza energetica»
Anche Anima Confindustria lancia l’allarme: «Le nuove detrazioni uniformate sono un passo indietro. È necessario mantenere l’Ecobonus al 65% per favorire la transizione energetica e sostenere il settore edilizio»
Nel testo del disegno di legge di Bilancio 2025, attualmente all’esame del Parlamento, si prevede l’uniformazione di Ecobonus e Bonus Casa, con una detrazione al 50% per gli interventi sulla prima casa e del 36% sulle restanti abitazioni. «Una scelta che rappresenta un passo indietro significativo», sostiene Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria, l’organizzazione industriale di categoria che rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 221.700 addetti per un fatturato di 55,5 miliardi di euro. «Questa misura rischia di aggravare ulteriormente la crisi di un settore già in difficoltà e potrebbe rallentare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione richiesti dall’Europa. Ci auguriamo che il Parlamento accolga la proposta di mantenere, almeno per il 2025, la detrazione dell’Ecobonus al 65%, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima», è la richiesta di Anima.
Alla commissione Bilancio della Camera sono infatti in discussione emendamenti di maggioranza e di opposizione che mirano a modificare le disposizioni previste dall’articolo 8 del ddl Bilancio in materia di detrazioni fiscali per interventi edilizi. Le proposte intendono ristabilire la situazione vigente a oggi, in cui sono valorizzati con un’aliquota maggiore gli interventi di alta efficienza energetica. Questi interventi, ricorda l’organizzazione confindustriale, sono fondamentali per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio italiano.
«Come Anima Confindustria riconosciamo la necessità del Governo di rivedere il sistema dei bonus edilizi», conclude Almici, «tuttavia riteniamo essenziale un confronto più ampio, che porti a un testo condiviso ed efficace. Nel frattempo, chiediamo di mantenere l’attuale versione dell’Ecobonus».