Legge di Bilancio. Con il taglio dei bonus casa a rischio 2 milioni di posti di lavoro
Non solo: secondo la ricerca Cna-Nomisma, le riduzioni di Superbonus, ecobonus e bonus ristrutturazione manderanno in fumo 97 miliardi di euro di possibili investimenti. Le richieste di modifica
Novantasette miliardi di euro d’investimenti persi in edilizia e green economy. A tanto ammonta, secondo la ricerca Cna-Nomisma, l’effetto dei tagli ai bonus edilizi previsti dalla legge di Bilancio. In tutto – ipotizza l’analisi della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa con Nomisma – saranno 3,5 milioni le famiglie italiane che rinunceranno ad eventuali interventi di riqualificazione.
Le conseguenze toccheranno l’economia italiana nel suo complesso (si calcolano 97 miliardi di euro di possibili investimenti persi) e il mondo del lavoro, con oltre 2 milioni di posti stimati persi, e il risparmio energetico: il ridimensionamento degli eco-incentivi comporterà 16mila GW/h l’anno di energia non risparmiata, pari a 461 euro l’anno spesi in più in media per ciascuna famiglia, con 3,7 milioni di tonnellate di CO2 in più in atmosfera ogni anno.
Ristrutturazione solo per le abitazioni principali
Superbonus, ecobonus e bonus ristrutturazione, in linea generale, rimangono anche per il 2025, ma tutti e tre i benefici subiscono modifiche che rendono la fruizione dell’agevolazione godibile solo per determinate fasce di popolazione e con limiti e paletti che nel 2024 non c’erano. Partiamo con una delle agevolazioni più usate: il bonus ristrutturazione. La legge di Bilancio 2025 proroga il bonus fino al 31 dicembre 2025 al 50% ma solo per le abitazioni principali, mentre per le seconde case l’aliquota di sconto scende al 36%.
L’appello al governo
In base ai dati della ricerca, sintetizza il sito immobiliare Idealista.it, il depotenziamento dei bonus casa andrebbe a generare conseguenze negative. Per contrastarle, la ricerca sottopone al governo una serie di richieste: primo, mantenere per almeno un triennio l’assetto dei bonus attuali, dal 50% per le ristrutturazioni al 65% per l’efficientamento energetico; di conservare il cosiddetto sismabonus (con l’agevolazione ora in vigore); di non introdurre alcun tetto alle detrazioni in funzione del reddito e del nucleo familiare e di confermare le attuali aliquote di detrazione per le abitazioni principali e i condomini. Viene poi fatto un invito all’esecutivo Meloni affinché venga aperto in tempi rapidi un tavolo di confronto “per definire una strategia coerente con le prospettive di recepimento della direttiva casa e realizzare un programma di medio e lungo periodo per dare stabilità al mercato e certezze sui conti pubblici”.
Qui lo studio: https://www.cna.it/wp-content/upload...