Osservatorio ANCE, l’edilizia in Italia ha trainato il PIL negli ultimi due anni grazie al Superbonus
La stima per il 2022 è di un significativo incremento del +12,1% in termini reali, derivante da aumenti generalizzati in tutti i comparti
Gli investimenti in costruzioni sono stati il principale motore di crescita dell’economia italiana negli ultimi due anni. Circa un terzo della crescita del Pil nei periodi considerati è attribuibile all’edilizia, anche in virtù della spinta del Superbonus 110%. È quanto emerge dall’Osservatorio per il mese di ottobre di ANCE, l’associazione dei costruttori edili.
I numeri
Questa dinamica edilizia, si legge nel documento, ha rappresentato una peculiarità tutta italiana, discostandosi in maniera marcata da quanto accaduto nei principali paesi europei. Se in Italia, nel 2021, il contributo del settore delle costruzioni alla formazione del Pil è stato pari al 27% della crescita registrata (+6,7%), in Francia è stata pari al 24% dell’aumento del Pil (+6,8%). In Germania il Pil (+2,6%) non ha avuto alcun sostegno dalle costruzioni, mentre in Spagna il contributo degli investimenti in costruzioni è stato addirittura negativo sul Pil (+5,5%).
Ancora un anno positivo per le costruzioni - In questo contesto, il settore delle costruzioni conferma il percorso di crescita intrapreso ad inizio del 2021, dopo la battuta d’arresto registrata nell’anno della pandemia. La stima dell’Ance per il 2022 è di un significativo incremento del +12,1% in termini reali, derivante da aumenti generalizzati in tutti i comparti. Una crescita importante, che segue l’eccezionale aumento dei livelli produttivi del settore (+20,1%) conseguito nel 2021, e che consente di recuperare ampiamente i livelli pre-Covid, dopo la flessione del -6,2% registrata nel 2020. Il consistente aumento dei livelli produttivi stimato dall’Ance per gli investimenti in costruzioni (+12,1% rispetto al 2021) è generalizzato a tutti i comparti e risulta trainato, in particolare dalla manutenzione straordinaria abitativa.
Il peso del Superbonus
La dinamica registrata nel biennio 2021-2022, è facilmente spiegata dalle possibilità offerte dagli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio abitativo: il Superbonus 110% e la possibilità di cedere i crediti maturati estesa anche agli altri bonus “ordinari”. Con riferimento al Superbonus, ad esempio, secondo gli ultimi dati del monitoraggio Enea – MISE – MITE, al 30 settembre 2022 gli interventi legati all’efficientamento energetico sostenuti dal Superbonus 110% sono 307.191, per un ammontare corrispondente di 51 mld (38,8mld di essi, ovvero il 76%, si riferiscono a lavori già realizzati). Nel solo mese di settembre, si è registrato un aumento del 25,9% in numero e del 19,0% nell’importo, ovvero più di 63.000 interventi aggiuntivi, per un valore corrispondente di circa 8,2 miliardi. Gli investimenti privati in costruzioni non residenziali segnano un aumento del +8,2%, a conferma di una dinamica positiva in atto dal 2016, intervallata dal segno negativo dell’anno pandemico. La stima tiene conto dei dati particolarmente positivi dei permessi di costruire relativi all’edilizia non residenziale, in atto ormai dal 2015, e del favorevole contesto economico, che ha inciso sensibilmente sui livelli produttivi di questo comparto, più legato agli andamenti dei diversi settori di attività economica.