Ricerca EURAC: in Europa gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici
Gli edifici residenziali europei consumano in media 140 chilowattora per metro quadro all'anno per il riscaldamento. Per la fornitura di acqua calda ne servono invece in media 25, altri 20 per il raffrescamento estivo
Gli edifici in Europa sono responsabili del 40 per centro del consumo di energia. Circa due terzi di essi si devono al riscaldamento, senza differenze marcate tra i diversi paesi. Le abitazioni incidono molto più degli uffici, visto che occupano oltre il 90 per cento degli edifici. I numeri sono stati raccolti da un gruppo internazionale di ricercatori coordinati dall'Istituto per le Energie Rinnovabili dell'EURAC di Bolzano.
Nell'ambito del progetto iNSPiRe, il team ha raccolto, verificato e integrato una serie di dati sugli edifici esistenti in 27 paesi europei. Il database ottenuto rappresenta un importante strumento per definire le politiche energetiche sia a livello nazionale che europeo. Gli edifici residenziali europei consumano in media 140 chilowattora per metro quadro all'anno per il riscaldamento. Per la fornitura di acqua calda ne servono invece in media 25 e altri 20 per il raffrescamento estivo. Nonostante la varietà di climi, i consumi per il riscaldamento non variano in modo considerevole tra Stati del nord Europa e dell'area mediterranea.
La ragione, secondo i ricercatori, è che nei paesi nordici sono state scelte soluzioni costruttive migliori per isolare dal freddo. Per ottenere questi numeri i ricercatori hanno analizzato i dati su riscaldamento, raffrescamento e fornitura di acqua calda e calcolato il consumo medio per metro quadro in ognuno dei 27 Stati europei. Nel calcolo sono state considerate le differenze tra uffici, abitazioni unifamiliari e condomini, valutando anche le caratteristiche di elementi costruttivi come il tetto, le pareti e i serramenti. Oltre a tracciare un quadro approfondito dei consumi, i dati ottenuti permettono di esaminare la spesa media delle famiglie e di calcolare la convenienza di una ristrutturazione. Per esempio in Italia, dove i consumi si allineano alla media europea, il costo medio per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria in un appartamento di 70 metri quadri si aggira intorno a 1400 euro l'anno.
Secondo i calcoli dei ricercatori questa spesa potrebbe essere ridotta dal 50 al 70 per cento con interventi sull'involucro, sulle finestre e sugli impianti termici. Proprio all’ottimizzazione di questi interventi è dedicata la seconda fase del progetto iNSPiRe, che durerà ancora due anni: il gruppo di lavoro individuerà e testerà soluzioni pratiche di risanamento che combinano tecnologie passive, come l'isolamento e la sostituzione di finestre, e attive come l'installazione di sistemi termici e di ventilazione.