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Ricerca Siram Veolia. Ecco perché serve decarbonizzare il patrimonio immobiliare pubblico

where Roma when Ven, 17/11/2023 who roberto

Presentato “Missione Efficienza. Stato dell’arte e proposte concrete per decarbonizzare il patrimonio immobiliare pubblico in Italia”, la ricerca di Siram Veolia curata dall’Istituto per la Competitività (I-Com)

Il 40% del consumo energeticoemanuelatrentin_0.jpg e il 36% delle emissioni di gas serra in Europa sono da imputare agli edifici: una stima che in Italia è aggravata da una notevole longevità del parco immobiliare pubblico, con un enorme potenziale di sviluppo e di efficienza energetica, nel solco della transizione ecologica e della decarbonizzazione. Da queste premesse nasce la ricerca di Siram Veolia, curata dall’Istituto per la Competitività (I-Com), dal titolo “Missione Efficienza. Stato dell’arte e proposte concrete per decarbonizzare il patrimonio immobiliare pubblico in Italia”, che è stata presentata a Roma presso la sede dell’Ambasciata di Francia in Italia alla presenza tra gli altri del Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia, Franco D’Amore, Vicepresidente di I-Com e dell’ambasciatore di Francia in Italia Martin Briens.
 
Il settore pubblico
Nel dettaglio, si tratta di un quadro, quello italiano dell’efficienza energetica nel settore immobiliari pubblico, aggravato dall’obsolescenza del patrimonio edilizio, costituito da oltre 3 stabili su 10 che hanno almeno 50 anni e registrano performance di molto al di sotto degli standard di efficienza energetica. Se consideriamo, poi, che solo l’1% del parco immobiliare viene ristrutturato, la velocità di rinnovamento è insufficiente per invertire la rotta e raggiungere gli obiettivi comunitari sulla riduzione dei consumi energetici al 2030. Tra gli edifici del settore pubblico in cui il consumo di energia per metro quadro è più elevato, sia sotto il profilo termico sia sotto quello elettrico, ci sono le strutture sanitarie. Secondo l’AGENAS, complici anche i forti rincari delle materie prime, tra il 2021 e il 2022 la bolletta energetica sanitaria regionale è aumentata dell’80%, passando da 1,8 miliardi di euro a 3,2 miliardi. Un dato che scatta una fotografia allarmante di un comparto che, all’anno, consuma più del doppio dell’energia di una scuola e il doppio di un edificio adibito a ufficio.Secondo i dati raccolti e analizzati dall’Istituto per la Competitività, il settore dei servizi ha un peso rilevante sul bilancio energetico e ambientale italiano, con il comparto della salute responsabile di una fetta importante dei consumi. In realtà, ottenere importanti risparmi anche in campo sanitario, tanto sotto il profilo di consumi ed emissioni, quanto sotto quello economico, è possibile e necessario.

Cinque casi di successo
Lo studio analizza cinque casi di successo che accendono un faro sull’importante contributo che il settore dell’edilizia pubblica può dare per il conseguimento degli obiettivi di efficientamento energetico del nostro Paese. Sono progetti di Siram Veolia resi possibili mediante il ricorso allo strumento del Partenariato Pubblico Privato (PPP) secondo la formula contrattuale dell’Energy Performance Contract (EPC), che consente prima di minimizzare i consumi finali attraverso l’eliminazione degli sprechi e l’uso di tecnologie più efficienti, poi di inserire nuovi sistemi di generazione basati sul mix di fonti rinnovabili adatti a ciascun contesto. Il risparmio energetico medio è pari al 23%, mentre i risparmi economici si attestano al 31%, con un investimento di 48 euro al metro quadrato. In termini economici, un taglio della bolletta energetica del settore sanitario pari al 30% consentirebbe di risparmiare circa 450 milioni di euro l’anno. Misurazione dei dati, digitalizzazione, trasparenza, responsabilizzazione sui risultati, governance collaborativa tra pubblico e privato sono le direttrici che dovrebbero guidare il prossimo futuro.
 
Le dichiarazioni
 “Nel percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni entro il 2050, l’efficienza energetica contribuirà per circa il 40% alla riduzione globale delle emissioni climalteranti al 2040. Uno strumento centrale, come dimostrato anche dalla sua inclusione nel PNIEC 2023 e nella proposta di revisione del PNRR, che comprende il capitolo su Repower EU”, ha dichiarato Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia. “Sono due le modalità per favorire il risparmio di energia: eliminare gli sprechi e adottare soluzioni e dispositivi tecnologicamente avanzati per migliorare l’utilizzo delle risorse a disposizione. I mezzi sulla carta ci sono e noi lo abbiamo dimostrato con i nostri progetti di successo fondati sul PPP. Uno strumento di governance collaborativa tra pubblico e privato, da integrare con gli obiettivi di sostenibilità in un nuovo strumento, il ‘PPP for society’ che integri gli obiettivi di riduzione della spesa con il valore creato per l'ambiente, il territorio e la società. Con l’open report presentato oggi abbiamo voluto avviare un confronto con i nostri stakeholder per affrontare insieme le urgenti sfide della transizione energetica”. 
“Promuovere con efficacia la riduzione dei consumi energetici e la decarbonizzazione delle strutture pubbliche, ed in particolare quelle dedicate alla cura e al benessere delle persone, è un’opportunità che va perseguita con decisione nell’ambito della transizione energetica”, ha commentato Franco D’Amore, Vicepresidente di I-Com. “Le strutture sanitarie, come molti degli edifici dedicati all’erogazione di servizi pubblici, sono spesso sistemi estremamente complessi ed energivori, le cui bollette incidono notevolmente sui costi di gestione e dunque, in ultima analisi, sui costi di erogazione dei servizi per il cittadino. Efficientare i consumi di queste strutture è oggi tecnicamente possibile”, ha spiegato D’Amore. Secondo cui, “rimane la necessità di fare un salto di scala, passando da un approccio basato sulla realizzazione di progetti isolati, ad un approccio di sistema. Questo richiede, tra le altre cose, strumenti in grado di monitorare i consumi di tutte le strutture pubbliche, l’identificazione di obiettivi chiari e misurabili e il loro costante monitoraggio, e il coinvolgimento sempre più deciso del settore privato sia nel finanziamento che nella progettazione e realizzazione delle soluzioni tecniche di efficientamento”.

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