Ricerca. Tre proprietari su quattro vogliono efficientare casa, ma i costi pesano
Secondo uno studio di Casavo, il 75% ha effettuato o è intenzionato a effettuare interventi sulla casa. Tuttavia, cresce la percezione di “spreco” di fondi pubblici, evidenziato dal 37% degli intervistati
Il tema dell’efficientamento energetico è diventato centrale nel dibattito ambientale ed economico. Le politiche europee e le iniziative nazionali, tra cui il Superbonus 110%, hanno incentivato la ristrutturazione degli edifici per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO₂, promuovendo l’adozione di tecnologie sostenibili e fonti di energia rinnovabile.
Casavo, azienda che offre soluzioni smart per vendere e comprare casa, ha indagato come vengono percepiti questi temi, che si inseriscono in un più ampio contesto di sostenibilità e che mirano a trasformare l’Italia, dove il 60% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1971, in un Paese più ecologico.
Al 27% non interessa ristrutturare
I risultati della ricerca commissionata a Swg rivelano che tre proprietari di casa su quattro hanno effettuato, o sono intenzionati a effettuare, interventi di efficientamento energetico nella propria abitazione. La resistenza più grande da parte di chi non ha intenzione di intervenire sul proprio immobile (27%) è il costo di queste operazioni, indicato dal 51% degli intervistati. A seguire, il 39% non ritiene necessario apportare modifiche all’immobile.
L’aspetto economico rimane quindi rilevante per gli italiani e gli incentivi governativi all’efficientamento energetico confermano un impatto positivo: il 69% (in calo di due punti percentuali rispetto a gennaio 2022) li considera importanti per risollevare il comparto edilizio e il Pil italiano. Tuttavia, cresce la percezione di “spreco” di fondi pubblici, indicato dal 37% (+11% rispetto alla precedente rilevazione).
C’è maggiore interesse verso gli immobili green
«Gli incentivi governativi in ambito edilizio possono rappresentare un’opportunità fondamentale per promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica nel settore», commenta Victor Ranieri, chief revenue officer di Casavo. «Tuttavia è necessario che questi siano sostenibili dal punto di vista economico e continuativi nel tempo. Il patrimonio immobiliare italiano è piuttosto vecchio e con una proprietà molto granulare, principalmente in mano ai privati. Questo rende sfidante allineare gli immobili agli standard di innovazione e ambientali necessari senza ricevere aiuti adeguati». «Come Casavo», avverte l’esperto, «notiamo già un maggior interesse da parte degli utenti verso immobili ristrutturati e che rispondono ai criteri di efficientamento energetico, soprattutto nelle zone centrali di Milano e Roma».