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Studio, ecco come efficienza e rinnovabili consentiranno di raggiungere gli obiettivi al 2030

where Roma when Ven, 10/05/2024 who roberto

La fotografia dello studio Engie in collaborazione con il Dipartimento "Energy & Strategy" del Politecnico di Milano mostra che i costi dello scenario inerziale sono superiori agli investimenti necessari per raggiungere i target

Aumentare l'efficienza energeticaiacono-engie.jpg e il ricorso alle rinnovabili, superare la dipendenza dai combustibili fossili e modulare il quadro normativo per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici. Sono le azioni necessarie definite nello studio “Roadmap to 2030: scenari e indicazioni di policy alla luce dei nuovi target di decarbonizzazione” realizzato da Engie in collaborazione con il dipartimento energy & strategy del Politecnico di Milano e presentato, a Roma, nel corso di un evento. La fotografia scattata dallo studio realizzato con il Politecnico di Milano ci dice chiaramente che è necessario accelerare e che i costi dello scenario inerziale sono superiori agli investimenti necessari per raggiungere i target previsti. Il punto di partenza dell'analisi è l'attuale contesto emissivo italiano. Nel 2022, l'Italia ha ridotto di circa il 30% le emissioni rispetto al 2005. Considerando però l'attuale trend di mercato e normativo, compresi quelli relativi al superbonus, dal 2022 al 2030 si prevede una riduzione molto inferiore ai target europei. È necessaria un'accelerazione in questa direzione che moltiplichi gli sforzi. Il maggiore contributo per affrontare le sfide europee può derivare da due pilastri strategici: l'incremento delle soluzioni di efficienza energetica e delle fonti energetiche rinnovabili.

 
Il ruolo dell’efficienza
Sul fronte dell'efficienza energetica il Pniec identifica un obiettivo pari a 100 Mtep al 2030. Considerando gli attuali trend di mercato e normativi il Paese è proiettato verso i 109 Mtep di consumi di energia finale al 2030 (-4 Mtep rispetto al 2022), ossia un risultato distante dagli obiettivi Pniec e non in linea neanche con gli obiettivi comunitari che richiedono il raggiungimento di 92,5 Mtep (-21 Mtep rispetto al 2022). È quindi necessario moltiplicare le misure messe ad oggi in campo. Ma la transizione si ottiene anche con il contributo di altre soluzioni, quantitativamente meno rilevanti, agendo sui relativi elementi abilitanti: l'adozione di tecnologie per l'efficienza energetica in ambiti quali la Pubblica Amministrazione, la diffusione del teleriscaldamento, la gestione della filiera per la produzione di biometano su larga scala, lo storage per l'aumento delle soluzioni di autoconsumo'. La Pubblica Amministrazione, si evidenzia nello studio, è un attore rappresentativo e trainante per l'efficienza energetica. È indispensabile, però, implementare ulteriori misure e potenziare gli strumenti oggi in vigore, aumentando l'attrattività di investimenti privati, per esempio con la diffusione di formule contrattuali come l'energy performance contracts e il partenariato pubblico privato.
 
I commenti
“La transizione energetica pone obiettivi estremamente sfidanti e richiede nei prossimi anni un cambio di passo. Ne fa parte, ad esempio, la crescita, di 2-3 volte rispetto al quadro attuale, delle installazioni di rinnovabili, la cui diffusione è alla base del cambiamento dell'assetto energetico del nostro Paese”, ha spiegato Vittorio Chiesa, del Polimi Graduate School of Management. Per il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, intervenuto all'evento, “servono più strumenti: sistemi di detrazione fiscale, meccanismi incentivanti come i certificati bianchi per l'industria, stimolare l'innovazione e la digitalizzazione delle reti. Ci stiamo impegnando a predisporre un quadro normativo che supporti una visione di lungo-periodo. Dove le risorse siano tra loro coordinate e razionalizzate, valutando possibili sinergie tra i diversi strumenti disponibili. Dobbiamo accompagnare e agevolare la trasformazione del nostro sistema produttivo, in equilibrio con la decarbonizzazione. La chiave è intervenire con determinazione per avere in casa competenze e tecnologie che saranno al centro della trasformazione del sistema industriale in modalità green. Lavoriamo per favorire lo sviluppo, creando un contesto favorevole alle imprese”.
"La transizione energetica è responsabilità collettiva. Non è un percorso facile ma è una sfida necessaria. Il nostro compito è fare di tutto per renderla un'opportunità. Per noi di Engie è un impegno quotidiano che sentiamo verso le future generazioni”, afferma Monica Iacono, ceo di Engie Italia. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Arera, Stefano Besseghini, e il presidente del Gse, Paolo Arrigoni.

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