Surprais! Con pochi ritocchi le scuole italiane potrebbero risparmiare energia fino al 35%
Una ricerca di Rse valuta il potenziale risparmio energetico che può essere conseguito spendendo 170 euro a metro quadro. Gli interventi da fare prevedono la sostituzione degli infissi, l'impiego di tecnologie elettriche (come lampadine e computer) più efficienti e coibentazioni
Bastano pochi “ritocchi” agli edifici scolastici italiani per risparmiare fino al 35% sui loro consumi energetici: dagli infissi alle lampadine, sono sufficienti piccoli interventi di manutenzione per alleggerire una bolletta energetica che per ogni scuola si aggira in media sui 40.000 euro all'anno. Sono dati elaborati da Rse, Ricerca sul sistema energetico, presentati a Verona in occasione della fiera internazionale Smart Energy Expo.
Un taglio dei consumi energetici del 35% è un risultato rilevante se si considera che ''le 45mila scuole pubbliche italiane consumano ogni anno una tonnellata equivalente di petrolio per il riscaldamento e 1,5 terawattora di consumi elettrici'', spiga Marco Borgarello, del dipartimento sviluppo dei sistemi elettrici di Rse.
Per migliorare l'efficienza energetica di questi edifici bastano piccoli interventi, come ''la sostituzione degli infissi, l'impiego di tecnologie elettriche (come lampadine e computer) più efficienti, la coibentazione e la creazione di un solaio di copertura: tutte opere poco invasive - aggiunge il ricercatore - che comporterebbero un costo stimato di circa 170 euro al metro quadro''.
Considerando che una scuola dell'infanzia occupa in media una superficie di 800 metri quadrati, mentre una scuola secondaria di primo grado ne occupa circa 2.000, il 'lifting' energetico richiederebbe dai 130.000 ai 340.000 euro per ogni edificio, un investimento che ''potrebbe essere ammortizzato nell'arco di 13-20 anni''.