Sviluppo: prorogato di sei mesi il bonus energia al 55%
Passa un emendamento del Pd. Saglia (Pdl): “Ci auguriamo che il governo trovi ora il modo per renderlo strutturale”. Dal 2006 a oggi, grazie agli sgravi fiscali, sono stati realizzati oltre 1 milione e 400mila interventi di edilizia green
Boccata d’ossigeno per l’efficienza energetica: prorogato di sei mesi il bonus energia al 55%. Per gli interventi green sugli edifici si avrà tempo fino al 30 giugno 2013. La detrazione fiscale sarebbe scaduta il 31 dicembre 2012.
La proroga è prevista dall’emendamento firmato da Alessandro Bratti, del Pd, inserito nel decreto Sviluppo e approvato dalle Finanze e Attività produttive. “Con l’approvazione all’unanimità di un nostro emendamento abbiamo ottenuto la defiscalizzazione, pari al 55% delle spese, per i lavori di efficientamento energetico degli edifici fino al 30 giugno 2013”, spiega Bratti a proposito dell’emendamento siglato anche da Raffaella Mariani e Chiara Braga del Pd. “Questo risultato rappresenta un tassello fondamentale per rilanciare l’edilizia sostenibile sulla via della green economy. Il nostro auspicio – prosegue il parlamentare – è che queste defiscalizzazioni rimangano anche oltre l’attuale termine”.
Soddisfatto anche Stefano Saglia, capogruppo Pdl in commissione Attività produttive: “È un ulteriore riconoscimento del fatto che la misura è utile alla crescita e per far emergere il sommerso – ha detto. – Ci auguriamo che il governo trovi ora il modo per renderlo strutturale”.
Dal 2006 a oggi grazie al 55% sono stati realizzati oltre 1 milione e 400mila interventi con investimenti per circa 17 miliardi di euro, si sono prodotti 50mila posti di lavoro all’anno, si sono contrastati l’evasione fiscale e il lavoro nero, con benefici sia ambientali che economici. “Tornare indietro sarebbe un danno”, avvertono gli Ecodem, gli Ecologisti democratici. Il 12 luglio scorso il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, aveva fatto sapere di ravvisare “contraddizioni” nella norma sulle eco-ristrutturazioni, che aveva previsto un taglio degli sgravi dal 55 al 50%, promettendone una revisione interministeriale.